La materana Aurora Ambrosecchia, allieva ufficiale della Marina Militare si è imbarcata l’1 luglio 2023 sulla nave Amerigo Vespucci per il tour mondiale 2023-2025.
Al termine di una breve cerimonia alla presenza del Ministro della Difesa, Giulio Crosetto e del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, la nave è partita alle 14 di oggi dal porto di Genova per effettuare il secondo giro del mondo della sua storia.
L’Amerigo Vespucc in questo tour mondiale toccherà cinque continenti. Durante i due anni di navigazione, la nave farà tappa in 28 Paesi, promuovendo la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente marino. Accompagnata dalle Frecce Tricolori e da imbarcazioni, questa epica avventura coinvolge 400 persone a bordo, inclusi gli allievi dell’Accademia navale di Livorno, tra cui la materana Aurora Ambrosecchia.
Le prime tappe prevedono una serie di affascinanti destinazioni per i 400 occupanti a bordo, tra cui gli allievi dell’Accademia navale di Livorno, guidati dal capitano di vascello Luigi Romagnoli.
Dopo la partenza da Genova, la nave si fermerà in luoghi prestigiosi come Montecarlo, Marsiglia, Las Palmas, Dakar e Capo Verde, prima di intraprendere la traversata dell’Atlantico.
La nave farà scalo a Santo Domingo, Colombia, Trinidad, Brasile e Uruguay, prima di effettuare una sosta tecnica a Buenos Aires fino ad aprile 2024. Successivamente, il diario di bordo del Vespucci prevede un avvincente itinerario che includerà Capo Nord, Cile, Perù, Ecuador e Panama.
Da Acapulco, il Vascello farà rotta diretta verso le Hawaii, seguite da tappe a Tokyo, Manila, Darwin (Australia), Jakarta e Singapore.
Prima del ritorno al porto di La Spezia, la “nave più bella del mondo” potrà toccare anche Mumbai, Karachi, Abu Dhabi, Doha, Muscat, Safaga e Cipro.
Un’esperienza memorabile e tutta da vivere per la diciannovenne materana residente al borgo La Martella.
Aurora è figlia del runner materano Antonio Ambrosecchia, noto per le sue partecipazioni epiche a diverse edizioni dell’Iron Man e alle gare di triathlon di tutta Europa.
Michele Capolupo