“L’intenzione di Stellantis di investire a Torino per la creazione di un green campus a Mirafiori, con diecimila occupati e su duecentomila metri quadri, rappresenta il segno tangibile dell’interesse a investire in Italia e a proiettarsi verso la transizione energetica”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, e Luigi Paone, segretario generale della Uilm di Torino, al termine dell’incontro tenutosi pomeriggio proprio a Mirafiori.
“Torino ospiterà uno dei quattro green campus – spiegano Ficco e Paone – previsti nel mondo, insieme a quelli localizzati in Francia, Germania e USA; anche questo conferma che l’Italia rappresenta uno dei pilastri di Stellantis. La Direzione di Stellantis ha anche dichiarato la volontà di migliorare l’ambiente di lavoro in Italia e in Europa, pur continuando a incrementare l’efficienza per affrontare i maggiori costi imposti dalla elettrificazione. Si tratta di due obiettivi che purtroppo non è facile perseguire insieme, ma che dobbiamo riuscire a coniugare, poiché in molti stabilimenti stiamo affrontando problemi di carichi di lavoro e di microclima e al contempo è nostro interesse avere fabbriche competitive in grado di vincere la sfida della elettrificazione. Ci sono poi da affrontare i temi della mobilità fra stabilimenti e della semplificazione organizzativa, che però per noi devono tenere in debito conto rispettivamente le esigenze dei lavoratori e la tutela della occupazione, ma confidiamo che insieme sapremo trovare le soluzioni più efficaci ed equilibrate”.
“Gli investimenti a Torino sul green campus – concludono Ficco e Paone – si aggiungono a quelli relativi alla costituenda unità di economia circolare e al nuovo cambio di Mirafiori, ma soprattutto si inseriscono in una strategia per l’Italia che oramai inizia a delinearsi con maggiore chiarezza, una strategia che va dall’allocazione della Hornet a Pomigliano in aggiunta a Panda e Tonale alla creazione della fabbrica di batterie a Termoli, dalla assegnazione della piattaforma medium a Melfi alla assegnazione di quella large a Cassino, dallo sviluppo di nuovi motori ad Avellino alla creazione di un atelier a Modena e alla aggiunta di un nuovo veicolo commerciale Toyota ad Atessa. Avremo però bisogno a breve di ulteriori incontri che entrino nello specifico ed affrontino le questioni più importanti, magari con il convogliamenti delle istituzioni pubbliche chiamate a concorrere allo sviluppo di una politica industriale per l’automotive”.
Lug 03