Giuseppe Giuzio, Commissario Provinciale Fratelli d’Italia di Potenza: “Trasformazione della Sanità Lucana: Un passo verso un futuro più evoluto, equo e sostenibile”. Di seguito la nota integrale.
Dopo l’esperienza della pandemia, caratterizzata da periodi alterni di emergenza e ripresa, diventa imperativo avviare un processo di trasformazione sistematica mirato a una sanità più avanzata, equa e sostenibile nel nostro Paese.
La necessità di tale trasformazione, che si renderà possibile anche grazie al ruolo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede importanti riforme e investimenti nel settore della salute, è stata sottolineata dal Commissario provinciale di Potenza di Fratelli D’Italia, Giuseppe Giuzio, durante un convegno tenutosi al centro sociale di Villa D’Agri sulla “Questione sanitaria in Basilicata”.
Il Piano Strategico Regionale 2021/2023 della regione Basilicata indica le direzioni strategiche da seguire per una revisione del sistema sanitario lucano. Il documento evidenzia la necessità di garantire la salute della popolazione lucana come prioritaria per contrastare il declino sociale. Ciò richiede un ripensamento del sistema sanitario non solo dal punto di vista quantitativo, ma soprattutto qualitativo.
Secondo Giuzio, è necessaria una ristrutturazione del sistema sanitario lucano, cambiamento imposto dal mutato quadro sociale e demografico. Nei prossimi anni infatti, la Basilicata affronterà un invecchiamento progressivo della popolazione, con un conseguente aumento delle malattie croniche. Si stima che entro il 2050, il 39,2% dei lucani avrà almeno 65 anni, rispetto al 24,1% attuale.
Di conseguenza, sia la sanità territoriale regionale che quella nazionale dovranno affrontare una profonda ristrutturazione, soprattutto grazie ai finanziamenti del PNRR.
Nella discussione sulla sanità non si può trascurare il tema della carenza di medici. A tale scopo è necessario eliminare il numero chiuso nelle Università e prevedere trattamenti economici più allettanti per chi intende lavorare nelle strutture pubbliche piuttosto che in quelle private.
Promuovere la sinergia tra medici di base e sistema ospedaliero del territorio, incentivare la diffusione e lo sviluppo della telemedicina, delle cure domiciliari e dei presidi territoriali nelle aree interne a scarsa densità abitativa. Lavorare in modo sinergico sulla migrazione sanitaria attiva e passiva, cambiandone il paradigma ed intervenire in modo strutturale sulle liste di attesa, che rappresentano un fenomeno percepito dai cittadini e dai pazienti come una forte criticità dei moderni sistemi sanitari che compromette l’accessibilità e la fruibilità delle prestazioni da erogare, mediante la piena attuazione del “piano nazionale di governo delle liste di attesa”.