Rosalba Guglielmi, coordinatrice regionale USB Basilicata, ha inviato una lettera aperta al governatore Bardi e all’asessore regionale Casino sulla vicenda che riguarda i lavoratori ex Tis e Rmi. Di seguito la nota integrale
Di tutto il progetto di fuoriuscita dalla platea di ex TIS ed RMI è rimasto ad ora in piedi una ulteriore proroga di due mesi per gli RMI e la scadenza a ottobre del progetto ex TIS. Si è proceduto all’annullamento delle delibere che prevedevano l’utilizzo in tirocini formativi presso il terzo settore di un componente per nucleo familiare dei lavoratori attualmente impiegati nei progetti, e l’annullamento della delibera che prevedeva l’erogazione di servizi sociali alle stesse famiglie appartenenti alla platea RMI per cui erano stati stanziati due milioni di euro. Rimane ancora scandalosamente in piedi il progetto finanziato con un milione di euro di servizi sociali che dopo un’attività di coprogettazione dovrebbero essere fornite alle famiglie dei TIS . Abbiamo già chiesto inutilmente alla regione e all’ARLAB il ritiro della delibera superstite che rappresenta uno spreco di denaro pubblico in un progetto che non potrà essere realizzato visto il ritardo con cui è stato avviato. Anche se in questi giorni con una raffazzonata formalizzazione dell’avvio della terza fase del progetto partendo da un preteso catalogo dei servizi, probabilmente frutto di precedenti stesure visti i riferimenti al progetto di inclusione nei tirocini formativi destinati ai gruppi familiari, alcuni rappresentanti della cooperativa,coadiuvati dai tutors, stanno invitando i lavoratori a colloqui che dovrebbero rientrare nella individuazione dei bisogni dei nuclei familiari,dando già per scontate le azioni di coprogettazione con l’ARLAB. Mentre rimane inalterata la richiesta di annullamento del progetto e le iniziative conseguenti ,invitiamo i lavoratori ad esprimere la loro contrarietà al progetto e all’adesione dei loro nuclei familiari a tali attività di supporto .e in mancanza di formali convocazioni con la presenza di rappresentanti ARLAB e durante l’orario di lavoro a non aderire a tali appuntamenti.
Intanto i fondi stanziati invece di essere utilizzati per riconoscere un aumento concreto del sussidio come richiesto dai lavoratori sono ancora una volta utilizzati come risparmi di gestione o ancora destinati ad un progetto dubbio e fallimentare. La regione nonostante una protesta che va avanti da più di sei mesi ha semplicemente dovuto prendere atto della propria programmazione fallimentare, come da noi subito denunciato, ma non ha mosso un dito per dare risposte alle legittime richieste dei lavoratori, a cominciare semplicemente dall’apertura di un tavolo tecnico in cui si partisse dalle risposte da dare alle richieste di stabilizzazione.
Lo stato di agitazione continua, come il presidio della tenda posta da oltre 120 giorni di fronte al palazzo della regione.