Eurodeputata Gemma: “Fondi Ue, Pnrr e buona politica per fermare la fuga dei giovani dalla Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
“La fuga dei laureati dal Sud e dalla Basilicata continua a crescere inarrestabile.
Secondo il rapporto 2023 sulla Mobilità Territoriale di Almalaurea, nel 2022, quasi la metà dei laureati del Sud (46,4% per i laureati di primo livello e 47,5% per quelli di secondo livello) ha scelto di partire alla ricerca di opportunità altrove, sia in altre regioni italiane che all’estero.
Stando ai dati più recenti, ogni anno oltre tremila giovani lucani, laureati e non, abbandonano la regione per motivi di studio o di lavoro.
Chi nasce in Basilicata e nel Sud e desidera lavorare e vivere in un contesto migliore si trova spesso costretto a partire a causa della mancanza di possibilità e condizioni favorevoli.
Chi va via lo fa principalmente per trovare lavoro, avere possibilità di carriera e crescita economica ma anche per potersi realizzare rispetto alla propria qualità della vita e alle proprie prospettive di benessere”.
Su questi dati e queste tematiche è intervenuta l’on. Chiara Gemma, eurodeputata del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.
“Investire nella programmazione e realizzazione di un tessuto produttivo competitivo, qualificato e attrattivo, oltre che di un ambito sociale, culturale e di organizzazione dei servizi pubblici più efficienti, – ha spiegato – sono condizioni imprescindibili per evitare di perdere i nostri giovani, i nostri talenti e le nostre energie.
Anche se le problematiche sono complesse e hanno bisogno di tempi medio-lunghi per essere affrontate, – ha detto l’on. Gemma – è questa la fase politica giusta per poter incidere sul piano nazionale e regionale. Per ottenere i risultati che tutti auspichiamo sarà necessario saper cogliere le opportunità offerte dai programmi Ue 2021/2027, dai fondi del Pnrr e dai tanti provvedimenti di sostegno economico, legislativi e di indirizzo varati dal governo Meloni e dalla giunta regionale lucana.
Entro il 2027 la Basilicata potrà spendere circa due miliardi e mezzo di euro provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), dal fondo sociale europeo (Fse+) e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Se tali fondi verranno utilizzati in modo corretto, i risultati potranno essere molti significativi e ci potrà essere la svolta che i giovani lucani aspettano.
Dare l’opportunità a chi nasce e studia in Basilicata e nel Meridione – ha concluso l’eurodeputata – di poter lavorare e vivere bene nel proprio territorio, con le stesse opportunità che offrono le regioni più sviluppate, è un diritto che bisogna garantire a tutti.
Una battaglia che da anni mi vede impegnata, prima da madre, poi da docente di un’università del Sud Italia ed oggi anche da eurodeputata, rispetto alla quale abbiamo il dovere di profondere il massimo delle nostre azioni”.