Concetta Iannibelli, consigliera comunale e capogruppo di “Lagonegro, libertà è progresso” in una nota informa che è stata negata la richiesta di indizione di urgente convocazione di consiglio comunale aperto per discutere sul progetto della scuola da realizzare in piazza della Repubblica a Lagonegro. Di seguito la nota integrale.
La democrazia è negata.al peggio non c’è mai fine!
In qualità di capogruppo di Lagonegro, libertà è progresso esprimo serio disappunto verso il comportamento del Presidente del Consiglio Comunale di Lagonegro, Dott. Franchino per le modalità con quali, utilizzando un linguaggio sviante, ha rifiutato di convocare il Consiglio comunale richiesto dai gruppi consiliari di opposizione, come adunanza aperta (prevista dall’art. 40 del regolamento del consiglio comunale) per discutere sul progetto PNRR di demolizione e ricostruzione della scuola di Piazza della Repubblica, per motivazioni che hanno tutte il sapore supponente di chi vuole gestire da solo l’interesse collettivo (o comune).
Preme ricordare al consigliere comunale Presidente che,sia il regolamento del consiglio comunale,che il testo unico sugli enti locali hanno sempre consentito nella storia delle attività amministrative, lo svolgimento di consiglicomunali su temi di interesse per la Comunità. Oggi il rifiuto di uno svolgimento di consiglio rappresenta la negazione più assoluta della democrazia!
Il consiglio comunale è un organismo di rappresentanza popolare che deve essere in grado di porre e discutere i problemi della comunità. Quando un consiglio comunale viene negato, diventa impossibile per i cittadini esprimere la loro opinione su questioni importanti che riguardano tutti.
La negazione di un consiglio comunale priva i cittadini della possibilità di partecipare al processo decisionale e di avere una voce nella gestione dei loro affari.
Tutto questo è intollerabile!
Ancor di più se tanto deriva di chi ha professato la trasparenza e il “tempo nuovo”.
La risposta ha il sapore del pretesto, dell’imposizione, della mancanza di conoscenza dei più elementari principi democratici, e pone seri problemi di tenuta democratica di questo paese.
Mi chiedo cosa debba decidere la Giunta nelle segrete stanze se è vero, da quando è dato leggere da post scritti da assessori di questa maggioranza, che la realizzazione dell’opera è tutt’altro che operazione fattibile!?
Prendersi la responsabilità di perdere il finanziamento o trovare le soluzioni migliori per portare avanti il progetto è, si certo una decisione che va presa all’esito dell’ascolto della voce della comunità.
Se ciò non può avvenire ci troviamo per l’ennesima volta davanti rappresentanti insensibili alla gestione della cosa comune, il cui comportamento denota l’ennesimo bluff dei soliti che gestiscono in modalità privatala cosa pubblica e generano danni pubblici.