I coportavoce di Europa Verde Matera, Mario Montemurro e Maria Lucia Summa in una nota intervengo sulla richiesta di riperimetrazione delle aree protette nel Parco della Murgia Materana. Di seguito la nota integrale.
Abbiamo appreso nella giornata di domenica 16 luglio che in data 7 giugno che l’Amministrazione ha formalmente richiesto alla Regione Basilicata l’attivazione dell’iter “per riperimetrazione e declassificazione aree a ridosso dell’abitato di Matera” interessate da ZSC – ZPS IT9220135 – Gravine di Matera. Nello specifico, leggendo il testo, le aree a cui si fa riferimento sono quelle di Cava del Sole e una porzione di Murgia Timone, compreso un tratto di zona di protezione integrale.
Fatte salve tutte le considerazioni di merito, sia tecniche che politiche, che ci riserviamo di esporre a tempo debito, dopo un confronto interno all’amministrazione mirato a chiarire le posizioni,ci limitiamo ad esprimere il contesto europeo e locale in cui in particolare Murgia Timone si colloca. Soltanto pochi giorni fa infatti – il 12 luglio – è stata approvata dal Parlamento Europeo la “Nature restoration law”, la prima legge che va oltre il concetto di tutela stabilendo dei veri e propri obblighi per gli Stati Membri al fine del ripristino, entro il 2030, di almeno il 20% delle superfici terrestri e acquatiche dell’Unione Europea – nonché di tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050. Questa opportunità sarà da cogliere proprio per siti come Murgia Timone e per le altre aree interne del Parco della Murgia. A livello locale invece, dopo anni di degradante incuria si sta approdando finalmente ad una gestione per la fruizione contingentata e sostenibile di Murgia Timone che partirà a giorni con una gestione temporanea per manifestazione di interessi seguita, nel giro di pochi mesi da una pluriennle con apposito bando. Alquanto fuori contesto, a nostro giudizio, è da considerare pertanto qualsiasi ipotesi di riperimetrazione vincolistica per l’area di Murgia Timone.