Acque del Sud Spa, consigliere regionale Vizziello: “Nel nuovo ente che prende il posto di EIPLI la Regione Basilicata costretta a gestire solo poche gocce d’acqua”. Di seguito la nota integrale.
“E’ francamente inconcepibile come in tema di acqua, peculiarità ed emblema di un territorio fantastico come quello lucano, la Regione Basilicata sarà costretta a gestire forse solo qualche goccia a causa del Decreto 44 dell’aprile scorso che nel disciplinare Acque del Sud Spa, destinata a prendere il posto del disciolto EIPLI a far data dal prossimo anno,stabilisce che, nella migliore delle ipotesi, solo il 5 per cento delle azioni della società di nuova costituzione potrà essere trasferito a soggetti pubblici, come appunto la Regione,a fronte del 30 per cento trasferibile a soggetti privati. Una norma che priva i lucani della gestione di un bene che appartiene loro e che dimostrala scarsa considerazione che il Governo Meloni ha dei lucani, trattati alla stregua di sudditi piuttosto che di cittadini”.
E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale di Basilicata Oltre Giovanni Vizziello, in merito all’articolo pubblicato sulla Nuova del Sud di oggi a firma di Nino Grasso.
“L’atto d’imperio con cui il Governo Meloni ha cassato con un tratto di penna le norme che attribuivano alla Regione Basilicata competenze nel sistema di governance dell’acqua proporzionali alle disponibilità della risorsa idrica presenti nella nostra regione”-aggiunge Vizziello- “è emblematico di un modus agendi del Governo chemanda a farsi benedire ilprincipio della concertazione tra le istituzioni, essenziale per la gestione ottimale di una risorsa dal valore inestimabile come l’acqua”.
“Un modus agendi, quello del Governo, diametralmente opposto a quello posto in essere negli anni dalla Regione Basilicata che con l’Accordo di Programma diretto alla pianificazione e gestione condivisa delle risorse idriche del 1999, successivamente modificato nel 2016, ha soddisfatto la sete d’acqua della Puglia, dimostrando, nei fatti, come si possa superare la tradizionale distinzione tra regioni ricche di risorse idriche e regioni che ne sono prive, nonostante manifestino elevati fabbisogni”.
“Un Accordo considerato da molti la prima forma di federalismo solidale per l’uso delle risorse idriche e che evidentemente non è nelle corde del Governo Meloni”-conclude Vizziello-“ intento a spaziare tra forti spinte federaliste nei confronti delle regioni ritenute meritevoli di considerazione, come dimostra la legge sull’autonomia differenziata in favore delle regioni del Nord, e rigurgiti di stampo centrista nei confronti di altre regioni, come la Basilicata, non ritenute degne di analoga considerazione”.