Summa (Spi Cgil): “Il governo Bardi sta completamente smantellando il sistema di welfare in Basilicata. Si stanzino le risorse programmate o sarà mobilitazione”. Di seguito la nota integrale.
“Il governo Bardi sta completamente smantellando il sistema di welfare in Basilicata. L’assenza di risorse sui Piani sociali di zona rischia di mettere a repentaglio la sussistenza stessa dei servizi agli anziani, ai disabili e ai non autosufficienti da parte dei Comuni. È inaccettabile che le risorse siano ferme al 41 per cento del 2022. Si provveda a saldare le annualità mancanti o sarà mobilitazione”. È quanto afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa che lancia un appello al mondo del welfare, della cooperazione sociale e del Terzo settore: “È necessario scendere in campo, uniti, affinché vengano tutelati i diritti delle fasce più deboli. A rischio – afferma il segretario dello Spi Cgil – anche i centri socio-educativi per persone con disabilità oltre l’età scolare. In questo quadro di ritardi e totale assenza di programmazione rientra la mancata adozione del regolamento per l’accreditamento delle strutture deputate a garantire l’assistenza domiciliare, nonostante i fondi messi a disposizione dal governo nazionale, e la mancata attuazione della legge regionale sulla non autosufficienza, la cui delibera doveva essere approvata entro lo scorso 31 marzo.
Lo diciamo da tempo: occorre cambiare modello di sviluppo e sociale se si vuole invertire la curva. Bisogna costruire da subito interventi concreti con risorse adeguate per garantire il giusto diritto all’assistenza ai circa 60 mila lucani non autosufficienti.
Investire in welfare, servizi sociali, assistenza, asili nido. È questa – conclude Summa – la strada da intraprendere per garantire diritti e cura ai lucani. Bisogna costruire un nuovo welfare utilizzando le risorse del fondo sociale e le royalties partendo dal potenziamento e dall’innovazione della rete territoriale dei servizi. E questo significa anche creare nuova e buona occupazione. È necessario promuovere misure finalizzate a sostenere la genitorialità e ad accrescere l’occupazione femminile, rendere il mercato del lavoro più efficiente così da evitare i flussi migratori dei giovani, valorizzare e ampliare l’offerta dei servizi welfare”.