“La colonscopia”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 105° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
L’esame di Colonscopia serve per fare diagnosi precisa delle eventuali patologie del colon, permette la valutazione della forma, del decorso, del calibro, del colore dei visceri per visione diretta. E’ l’esame principe nella diagnosi delle patologie del colon, ben superiore alla TAC e alla Risonanza Magnetica. È inoltre possibile prelevare dei frammenti di tessuto (biopsia) per l’analisi al microscopio (es. istologico). Il prelievo viene fatto con delle micropinze che vengono fatte passare attraverso un canale operativo del colonscopio ed è indolore perché la parete interna dei visceri non ha la sensibilità dolorifica.
Il Paziente viene invitato a sdraiarsi sul fianco sinistro, il medico esegue l’esplorazione digitale ano-rettale, che ha anche lo scopo di lubrificare, si introduce quindi nell’ano il colonscopio attraverso cui si insuffla aria, o anidride carbonica, allo scopo di dilatare il colon e rendere possibile la visione delle pareti. L’aria distende il colon e può dare un senso di tensione addominale, importante quindi è che il medico operatore insuffli nel colon la minore quantità possibile di aria e che controlli la distensione dell’addome. Una colonscopia per essere definita tale deve essere sempre completa, cioè bisogna arrivare ad esplorare sino al cieco e documentarlo con le foto della valvola ileo-ciecale e\o dell’ostio appendicolare. A volte per vari motivi non si riesce a raggiungere il cieco, quando, ad esempio, c’è un colon estremamente tortuoso, oppure se c’è una stenosi (restringimento) del lume, oppure se la pulizia del viscere è insufficiente; in tali casi il medico gastroenterologo deve scrivere sul referto fin dove ha esplorato il colon e per quali motivi non è riuscito a raggiungere il cieco.
Per fare progredire l’endoscopio nel colon ci sono due tecniche: quella del “push” e l’altra del “push and pull”. La prima è la più dolorosa e anche a rischio ed è bene evitarla, pur se è la più utilizzata in particolare dai neofiti; quella del “push and pull” è un insieme di piccole e delicate spinte in avanti alternate a movimenti di retrazione grazie ai quali è il colon che scivola sul colonscopio. Quest’ultima tecnica è la più consigliabile e anche la meno indolore e pericolosa;può essere ulteriormente migliorata con l’endoscopio in progressione continua da parte dell’infermiere e il medico endoscopista che con piccole e dosate trazioni alterna il “push” al “pull”, ma è difficile da imparare e mettere in atto sia da parte del medico endoscopista che dell’infermiere. Per questo la stragrande maggioranza degli endoscopisti usano la tecnica del “push”, che, essendo più dolorosa, ha contribuito alla impopolarità di questo esame.
La durata dell’esame varia in base all’esperienza, all’abilità dell’endoscopista, alla morfologia del colon, alla patologia in corso. In media, comunque, una colonscopia dura 30 minuti.
Poiché l’esame può provocare dolore a causa della distensione del colon da parte dell’aria e a causa dello stiramento nelle fasi di “push”, solitamente viene eseguita una sedazione per via endovenosa, o una sedo-analgesia, in quest’ultima si utilizza un sedativo che serve per rilassare il paziente e un analgesico per eliminare la sensazione di dolore.In alcuni rari casi, su decisione del medico, viene eseguita un’anestesia generale blanda per viaendovenosa, da un medico anestesista.
Risalendo dall’ano viene esplorato il grosso intestino, o colon, nel seguente ordine: il retto, il sigma, il colon discendente, il colon trasverso, il colon ascendente, il cieco. In alcuni casi viene superata la valvolaileo-ciecale e si può esplorare anche parte dell’ultima parte del piccolo intestino. L’esame viene condottoanche al ritroso, in uscita, con ulteriore studio dei segmenti esplorati all’andata.
Il colonscopio é a visione frontale con diametro variabile dai 9 agli 11 mm, ha una microtelecamera inpunta che trasmette l’immagine su un monitor. Il colonscopio è lungo dai 130 ai 170 cm., ha un canale nelsuo interno che permette l’inserimento di micropinze per biopsia. Altra strumentazione è costituita dalprocessore, aspiratore, video printer, stampante, ecc.
L’esame è pur sempre un esame invasivo, ma il compito del medico e degli infermieri è quello direnderlo il più tollerabile possibile mettendo il Paziente a proprio agio e applicando tutti i procedimenti perrenderlo tale. L’aria determina un senso di gonfiore addominale, il superamento di alcune curve puòdeterminare un momentaneo dolore che in genere passa dopo aver superato il tratto critico. Il Paziente dovràriferire le sue sensazioni perché il medico possa condurre l’esame nella massima sicurezza. Sarà compito delmedico immettere la minima quantità di aria ed essere delicato nel superamento dei tratti difficoltosi. Unrapporto in collaborazione tra Paziente, medico ed infermieri renderà l’esame più facile.
Per la sicurezza del paziente saranno controllate conun’apposita strumentazione la frequenza cardiaca, la concentrazione di ossigeno nel sangue e la pressionearteriosa.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it