E’ in libreria un nuovo libro di Giuseppe Appella: Maestri, Amici. Arte e artisti del Novecento, 432 pagine, 25 illustrazioni, edizioni Silvana Editoriale.
La raccolta di saggi, scritti tra il 1977 e il 2020, vuole rendere omaggio a maestri e amici che hanno accompagnato un lungo percorso tra linguaggi diversi, ma sempre rivolti al futuro. Soprattutto ai maestri già scomparsi, quando apprendimento e diletto di un iniziato erano tutti rivolti all’arte e ogni strada conduceva all’assidua frequentazione degli studi degli artisti, alla conoscenza di tecniche e materiali, alla comprensione dei percorsi sotterranei della creatività.
La suddivisione in cinque capitoli riflette lo sviluppo di un lavoro che inizia con Antonietta Raphaël, dalla quale muove poi l’interesse, mai interrotto, per Scipione e Mario Mafai, e quindi per i pittori che guardavano con rispetto alla “Scuola romana”, ne avevano ricevuto stimoli oppure ne facevano parte (Roberto Melli, Amerigo Bartoli, Luigi Bartolini, Mino Maccari, Fausto Pirandello, Franco Gentilini, Angelo Savelli, Afro Basaldella, Giulio Turcato, Toti Scialoja, Arnoldo Ciarrocchi, Antonio Sanfilippo, Achille Perilli). Nel frattempo, i viaggi all’estero, dapprima in Europa e poi in America, determinavano i contatti con artisti legati all’Italia (tra i primi: Hans Hartung, Roberto Sebastian Matta, David Hare, Stanislav Kolibal, Ibram Lassaw, Kengiro Azuma, Assadour), pronti a esaltare la mai sopita passione per la grafica, legata inevitabilmente alla letteratura, e a farne nascere un’altra: quella per la scultura che, nel corso degli anni, diventerà predominante, tanto da sollecitare, affondando le mani nei documenti di un secolo ancora in buona parte da scoprire, ricerche e approfondimenti multidisciplinari, utili per raccontare, attraverso monografie, mostre retrospettive o cataloghi generali, la storia di ognuno di essi nel loro divenire (Duilio Cambellotti, Arturo Martini, Fausto Melotti, Alberto Viani, Marcello Mascherini, Dino e Mirko Basaldella, Pericle Fazzini, Leoncillo, Andrea Cascella, Pietro Consagra, Francesco Somaini).
Tra gli uni e gli altri, i poeti, gli scrittori (Giuseppe Ungaretti, Leonardo Sinisgalli, Libero De Libero, Enrico Falqui, Alfonso Gatto, Carlo Belli, Leo Longanesi, Tito Balestra, Alfredo Giuliani, Cesare Vivaldi, Jean-Clarence Lambert, Pier Paolo Pasolini, Valentino Zeichen), alcuni anche pittori, e gli editori (Vanni Scheiwiller), sempre al centro di un interscambio che poneva in primo piano una visione totale della cultura, l’importanza del libro d’artista nella storia del Novecento e il connubio parola-segno che esalta le nuove tecniche d’immagine (Lucio Fontana, Alberto Burri, Gastone Novelli, Piero Dorazio, Carla Accardi, Francesco Lo Savio, Nicola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini).
Molti degli artisti e degli scrittori dei quali si parla nel libro, tutti presenti nel MIG-Biblioteca, hanno attraversato la Lucania in lungo e in largo e in molti luoghi hanno lasciato testimonianze del loro passaggio.
Giuseppe Appella è nato nel 1939 a Castronuovo S. Andrea (PZ) e nel 1953 si è trasferito a Roma. Qui ha compiuto i suoi studi, ha insegnato, ha collaborato a quotidiani e periodici tra i quali “La Fiera Letteraria” e “La Nuova Antologia” prima, “L’Osservatore Romano”, “la Repubblica” e “Il Manifesto-ALIAS” poi. Ha pubblicato con prestigiose case editrici molti dei volumi dedicati all’arte italiana e straniera tra le due guerre, da “Valori Plastici” a “La Ronda”, alla “Scuola Romana”, al gruppo “Forma”, all’avanguardia milanese degli anni Trenta e romana degli anni Cinquanta, all’“École de Paris” e alla “Scuola di New York”, senza trascurare l’architettura, il disegno, l’incisione, il libro d’arte, i multipli, la fotografia, i presepi, i poeti più vicini all’arte e i rapporti con la sua terra d’origine alla quale ha dedicato diversi volumi. Dal 1963 ha curato per musei, gallerie e istituzioni italiane e internazionali mostre antologiche o tematiche, con relativi cataloghi pubblicati da noti editori. Dal 1990 si occupa di cataloghi generali di artisti (Bartoli, Raphaël, Collezione della Fondazione Balestra, Gentilini, Ciarrocchi, Gianquinto, Sanfilippo, Perilli, Scialoja, Savelli opera grafica, Consagra opera grafica, Guido Strazza opera grafica, Dino Basaldella gioielli, ecc.). Dopo la mostra di Pietro Consagra (1978) costruita sulla città e per la città, dal 1987 al 2012 si è dedicato alle “Grandi mostre di scultura nei Sassi di Matera”. Nel 2006 ha creato il MUSMA. Museo della scultura contemporanea Matera, ottenendo donazioni ad personam da artisti, collezionisti, storici dell’arte, e lo ha diretto fino al 2014. Contemporaneamente, dal 2006 al 2009, ha diretto il “Museo Pericle Fazzini” di Assisi e, subito dopo, ha cominciato a seguire il Polo museale del suo paese d’origine. Dal 1979 è responsabile delle Edizioni della Cometa fondate da Libero De Libero nel 1935. Ha vinto, tra gli altri, nel 1984 il Premio Acquasparta per Scipione 306 disegni, nel 1995 il Premio Imola per la critica d’arte, nel 2007 il Premio Rotondi. È Accademico di San Luca e della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon.