L’Associazione Potenza Heritage in una nota ricostruisce nei dettagli la vicenda che ha portato al mancato finanziamento del progetto di Bike sharing per le città di Matera e Potenza.
Con il nostro solito interesse per la verità dei fatti, evitando di giudicare prima di conoscere le dinamiche, abbiamo approfondito la questione del Bando “perso” sul Bikesharing che avrebbe dovuto interessare, si racconta in giro, la Città di Matera. Cosa per cui sono piovute su Potenza e soprattutto sull’Assessore Regionale Galella, colpevole di aver mosso una critica di metodo e di merito alla questione, centinaia di insulti e risposte rabbiose, oltre ad una richiesta di dimissioni di un’associazione che non ha neanche il coraggio di firmare i comunicati. Tra insulti, odio, travaso di bile e turpiloqui vari, ormai siamo purtroppo abituati ad una convivenza forzata in questa regione con la Città di Matera, che appunto ricorre continuamente alla migliore arma che ha a disposizione, da chi appunto civile ed istituzionale non riesce ad essere, né ad apparire. Veniamo ai fatti concreti e rappresentativi di come sono andate le cose, duole ancora una volta che la ricostruzione debba essere fatta da un’associazione e non da singoli consiglieri, soprattutto materani, che ben si sono accodati al solito vacuo delirio.
I fondi per il progetto “Bikesharing” sono fondi del Ministero dei Trasporti destinati alla Regione Basilicata e non, come abilmente fatto credere all’opinione pubblica, alla sola città di Matera.
Questi fondi pari a circa 700.000 euro su base biennale fanno parte di un capitolato di spesa i cui soggetti attuatori devono essere ricompresi tra quelli che fanno parte del Piano Regionale dei Trasporti, ad esempio uno dei soggetti potrebbe essere quello individuato dall’assessore Merra (F.A.L. – Ferrovie Appulo Lucane) ma anche altri soggetti ne avrebbero pieno diritto, come ad esempio il C.O.Tra.B, Ferrovie dello Stato (FF.SS.) e numerose altre ditte private. Il terzo ingrediente della faccende è il temine per l’assegnazione dei fondi, individuato il soggetto sarebbe dovuto arrivare il suggello della Giunta regionale. Tuttavia, a differenza di quanto fatto credere dal comunicato dell’Assessore Merra il termine del bando non sarebbe stato “perentorio”, cioè da dentro o fuori per intenderci, ma “ordinatorio”, cioè soggetto alla dialettica dei soggetti coinvolti che possono accordarsi su dilazioni ed estensioni senza decadimento del procedimento. Tra l’altro, questa circostanza viene fatta trasparire dalla stessa Merra in una recente intervista quando auspica che la “Giunta possa porvi rimedio”, confermando in pratica che nessun termine è scaduto in maniera perentoria altrimenti non ci sarebbero margini “di rimedio”.
Ricapitoliamo quindi la vicenda antecedente alla Giunta in cui “sarebbe mancato il numero legale”. La prima cosa da chiarire è che i fondi erano destinati alla Regione Basilicata e non spettavano di diritto a nessuno in particolare, soprattutto alla Città di Matera come fatto credere, ma anzi potevano ricomprendere diversi progetti anche in Comuni diversi dai due capoluoghi. Arriva qui la prima forzatura amministrativa che dovrebbe essere chiarita dall’Assessore Merra: a quanto sembra, le altre aziende ricomprese nel Piano Regionale dei Trasporti non sono state edotte della misura a differenza della sola F.A.L. Ricordiamo che anche altre aziende avrebbero potuto concorrere ad una parte dei fondi presentando un progetto specifico. Precisiamo anche che su questo punto, prima della Giunta, sono sorti dubbi tra gli stessi membri della maggioranza tra cui l’Assessore Latronico che avrebbe chiesto un approfondimento alla stessa Merra. Circostanza che si sarebbe riproposta anche con la medesima richiesta partita da altri assessorati. Secondo elemento che ha contribuito all’insorgenza dei dubbi, non trovandosi di fronte ad un termine perentorio non si comprende l’assenza di approfondimento del dossier e la fretta nel voler assegnare il finanziamento alle F.A.L. Aggiungiamo noi, come mai? Forse perché come ben noto le F.A.L. hanno specifici interessi nella città di Matera e qualcuno aveva già deciso che questi fondi dovevano essere spesi solo per il progetto bikesharing di Matera? Qui entra il gioco un terzo elemento, tra i vari dubbi già presenti l’Assessore Galella chiede di verificare il perché non siano stati elaborati altri progetti chiedendo l’inserimento di una specifica progettualità su Potenza vista l’imminente apertura del Terminal Gallitello delle F.A.L. che è già interessato da progetti e opere in costruzione sulla ciclopedonalità. A quanto pare, in soli due giorni, “oh miracolo, oh miracolo”, le F.A.L. aggiungono al progetto principale una parte relativa e specifica su Potenza su richiesta della Merra in riferimento delle istanze pervenute da Galella ed altri consiglieri. Anche qui un altro elemento di grande rilievo che implica numerosi dubbi: se è vero che una progettualità specifica su Potenza viene prodotta in neanche 2 giorni dobbiamo credere che sia stata redatta in sole 48 ore? Difficile, difficilissimo crederlo. Ed allora se un progetto per la Città di Potenza era già pronto in precedenza perché non è stato inserito dall’inizio dando a tutti i progetti una possibilità di realizzazione? Il resto è conseguenza: il provvedimento non passa in Giunta perché tra un dubbio e l’altro dei vari consiglieri mancherà il numero legale. Ma anche qui si costruisce l’ennesima bugia, quel giorno l’Assessore Galella fuori Potenza in quanto in ferie si collega comunque da remoto garantendo la sua presenza per 2 ore, dalle 17 alle 19, si registrano invece le assenza di Latronico, Casino e Bardi. Motivo per cui alla fine manca il numero legale. Questa la ricostruzione dei fatti, non scorgere negli stessi le varie sbavature (meglio definibili come “forzature”) amministrative è da orbi a nostro avviso. Oltre quella, forse ancora più degne di nota, le simpatie che traspaiono per alcuni soggetti o per alcuni luoghi, che non hanno permesso a tutti i potenziali soggetti attuatori di concorrere al bando per la realizzazione di progetti, chissà, magari più interessanti di quelli proposti per i due Capoluoghi. Due cose sono certe, anche questa volta la realtà è l’opposto di come è stata raccontata. Mentre la grancassa materana che si alza puntualmente sotto forma di questi strali e violenti attacchi trasuda già un clima elettoralistico cementato dal solo odio verso Potenza, un odio cieco, abietto, ormai senza possibilità di rimanere in un solco civilmente accettabile.
Ma da quando in qua l’assessore Galella invece di rispondere direttamente ai cittadini, si serve di terzi che sono, peraltro, costretti a dare l’interpretazione autentica di quanto detto e scritto da altri!?
L’assessore, che sicuramente sa leggere e scrivere, dia la sua versione dei fatti e magari smentisca anche altri membri della sua stessa maggioranza. Altrimenti faccia fare al Presidente della Regione Basilicata, attraverso l’ufficio stampa composto da soggetti lautamente e profumatamente pagati con i soldi e le tasse dei cittadini lucani, un comunicato “urbi et orbi” e si chiuda la storia.