Bando Borghi, Lamiranda (Terre Aristeo): un “buco nero” dopo 14 mesi. Di seguito la nota integrale inviata da Saverio Lamiranda, ad Terre Aristeo.
A quattordici mesi dall’approvazione del Bando borghi del Governo con 21 progetti proposti dalle Regioni finanziati per 420 milioni di euro (20 milioni a progetto) con fondi del Pnrr non si può nascondere la grande delusione che si registra sui territori. A parte i ritardi accumulati – si pensi che la cantierabilità dei progetti, in alcuni casi, dovrebbe avvenire nel prossimo autunno – inchieste giornalistiche documentano quello che si può definire un “buco nero” dovuto in parte a scelte decisamente “azzardate” di alcune Regioni e soprattutto all’attuazione di programmi che pur muovendo dal “nobile” obiettivo di rigenerazione di borghi ed in generale del turismo risultano calate dall’alto senza tenere conto di fattori fondamentali come la viabilità e le infrastrutture civili. Così le scelte di paesi-fantasma con 88 anime o difficili da raggiungere si stanno rilevando la copia del Paese dell’Utopia di Campomaggiore. E’ mancato (e manca tutt’ora) una “visione” complessiva, realmente condivisa e partecipata, nell’ambito della quale devono potersi individuare e realizzare azioni concrete e realmente utili al raggiungimento del “comune obiettivo” in grado di incidere e promuovere, tenendo conto delle regole di mercato internazionale una dimensione sociale, economica e produttiva delle comunità locali e territoriali.
A questo in Basilicata va aggiunto il trasferimento ad otto Comuni del finanziamento regionale per progetti di rigenerazione sociale ed economica dei borghi, oltre al Progetto nazionale Monticchio Bagni, che segna altrettante problematicità. Ciò accade, prima di tutto, perché come sostiene lo studio commissionato dalla Fondazione Con Il Sud al prof. Gianfranco Viesti sulle difficoltà dei Comuni specie delle regioni meridionali nella realizzazione delle opere previste dal PNRR troppi Comuni del Sud versano in condizioni critiche a fronte degli investimenti programmati. In proposito la valutazione del prof. Borgomeo (Fondazione Con il Sud) è chiara e condivisibile: ” Si può e si deve intervenire rapidamente, a partire da una reale collaborazione pubblico-privato sociale per un’azione ‘pubblica’ nel senso più alto e più nobile del termine”. Dunque perché il PNRR si possa realizzare, è indispensabile un’immediata e forte azione di sostegno, attraverso nuove assunzioni di personale o tramite supporti tecnici esterni. È un’assoluta emergenza, da affrontare con la massima urgenza.
Ma affidare solo agli interventi pubblici la responsabilità di soluzioni idonee per lo sviluppo sociale ed economico dei territori del Mezzogiorno non è sufficiente. Soprattutto per il turismo il nostro Distretto ha messo in campo proposte progettuali che sono facilmente cantierabili con effetti sulla velocizzazione della spesa, sullo sviluppo dell’economia locale, il ripopolamento dei paesi-borghi e l’occupazione. Il Progetto Pilota nazionale per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi e Paesi lucani ha dimostrato che non si deve più aspettare che qualcosa accada. E’ la prova che si può fare partendo dai territori e siamo pronti a fare la nostra parte per scongiurare il rischio di “perdere” ingenti risorse di investimenti che purtroppo, come riconosce il Ministro Fitto, ad oggi sono ad altissimo rischio. E per questo, secondo l’approccio costruttivo sollecitato dal Governo, ricordiamo ai ministri Santanchè, Fitto e D’urso che la proposta del progetto pilota Aristeo, pur essendo condivisa e sostenuta da entrambe le componenti territoriali, pubbliche e private, è ancora in attesa dei meritati positivi riscontri sollecitati. A partire da quello che spetta alla Giunta Regionale.
Dunque, se le aspettative dei territori sono deluse è principalmente perché i territori non sono stati coinvolti nella fase programmatoria. Il che rappresenta un grosso limite, in quanto i territori conoscono i bisogni, mentre non sempre li conosce “chi ha la disponibilità e il coordinamento delle risorse”.
E’ per questo – ribadisco – pienamente condivisibile la svolta che il Governo Meloni e il Ministro per gli Affari Europei, Sud e Pnrr, Fitto intendono attuare per mettere un punto fermo e aprire una riflessione che possa portare a una programmazione adeguata rispetto alle esigenze di cui ha fortemente bisogno il nostro Paese e il Mezzogiorno in modo particolare. Di qui la necessità ribadita dal Ministro Fitto di interrelazioni e coordinamento per conseguire risultati efficaci e temporalmente compatibili con le scadenze prefissate. La Giunta Regionale batta un colpo.