“Di fronte alle scene di devastazione legate ai cambiamenti climatici che continuano a devastare il Paese dal nord a sud per mettere in sicurezza il nostro territorio è necessario accrescere ogni intervento di programmazione di difesa del suolo, a cominciare dalle aree interne, quelle più vulnerabili, adeguando la Strategia nazionale per le aree interne (Snai) che ci ha consentito in questi anni nella nostra regione, contestualmente a Piani annuali di forestazione e rimboschimento produttivi sul fronte della tutela dei boschi e dell’occupazione, di raggiungere importanti risultati, purtroppo a causa dello sconvolgimento del clima non più sufficienti”. Lo sostiene Francesco Cupparo (Fi) già assessore regionale. Nel ricordare l’intensa attività svolta attraverso lo strumento dell’Accordo Quadro programma di azioni per le aree Mercure Alto Sinni Val Sarmento, Alto Bradano, Marmo-Platano e Montagna Materana sottoscritto tra Regione Basilicata, Comuni capofila dei Comuni, l’Agenzia per la Coesione Territoriale, il Miur e il Ministero Infrastrutture, Cupparo sottolinea che di recente la Regione ha provveduto alla riperimetrazione dei territori delle quattro aree interne e ne ha aggiunto altre tre – Medio Agri, Medio Basento e Vulture – per consentire un nuovo accesso ai fondi nazionali. “Il lavoro svolto negli anni passati grazie alla sinergia e alla cooperazione dei sindaci dei territori – continua – è la buona base da cui ripartire aggiornando i programmi di tutela e prevenzione dai rischi alluvioni e idrogeologici. Si tratta di definire insieme a scienziati e tecnici nuove misure per una corretta gestione del territorio e la realizzazione di quelle opere di adattamento per rendere i nostri comuni, le campagne e le zone montuose, le aree interne e quelle costiere più resilienti ai cambiamenti climatici, adattando alla nostra realtà il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Oltre alle risorse della Strategia Aree Interne, il Pnrr e i fondi della programmazione comunitaria del prossimo quinquennio vanno spesi bene e in fretta. La prevenzione di calamità naturali va di pari passo con l’obiettivo principale della strategia che – evidenzia Cupparo – è quello di ripopolare le aree svantaggiate di giovani puntando all’equilibrio del saldo naturale, attualmente pari a -6,7%, entro il decennio sulla base del “piano del buon vivere”. Due le strade per centrarlo: ripristino dei servizi di cittadinanza e rilancio delle vocazioni turistiche e agricole dell’area per dare un impulso all’economia. Il tutto dentro un nuovo quadro dei trasporti sia interni che verso i comuni polo dove si concentrano i principali servizi. Un sistema di mobilità che favorisca lo sviluppo locale, promuova la fruizione dei servizi pubblici e riduca l’isolamento”.