L’Accordo sottoscritto con ABI e APSP (Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento) e tra gli altri da Confcommercio e Fipe-Confcommercio “è importante per tagliare i costi sulle micro transazioni, che da noi sono in numero importante, e per migliorare equità e trasparenza”. E’ il commento di Confcommercio Potenza contenuto in una nota a firma del presidente Angelo Lovallo. Sono ormai pochissimi gli esercizi persino nei piccoli comuni che non dispongono del Pos anche perché crescono i consumatori che hanno scelto di privilegiare i pagamenti elettronici. Nel giro di un paio di anni in provincia di Potenza – secondo il Centro Studi Confcommercio – siamo passati dal 60% di esercizi dotati di pos al 90%. Rimarcato, però, il costo del Pos a carico del commerciante con proporzione svantaggiosa per acquisti di pochi euro in piccole aziende.
“E questa, decisamente più dell’ipotetica evasione – rimarca Angelo Lovallo – è la motivazione per cui qualcuno ha assunto sinora l’atteggiamento di rifiutare il Pos. Da tempo, abbiamo proposto il “costo zero” che però non sembra sia argomento “digeribile” né dallo Stato e tantomeno dalle banche. Dunque, favorevoli ai nuovi metodi anche digitali di pagamento ma senza mannaie delle commissioni sugli esercenti e tendendo in considerazione i collegamenti in rete nelle aree interne come quella lucana. Già operare in zone marginali è complicato – continua Lovallo – se poi aggiungiamo ai costi fissi di installazione dei sistemi di pagamento elettronico anche possibili sanzioni sull’utilizzo del Pos, c’è il rischio che più di qualcuno pensi che non ne vale la pena e decida di chiudere. L’accordo fa un passo avanti e prevede, uno schema sintetico che rende per la prima volta comparabili tra loro le offerte promozionali di tutti gli intermediari e le condizioni applicate al termine delle promozioni. In questo modo le imprese sono finalmente più libere di scegliere e questo alimenta l’aspettativa di una mitigazione dei costi anche con un più frequente ricorso alla commissione-zero sui piccoli importi”.
L’accordo, raggiunto presso il Ministero dell’Economia e le Finanze, sul quale l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (AGCM) ha espresso il parere favorevole, promuove ulteriormente la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento, anche attraverso una maggiore comprensibilità, comparabilità e mitigazione dei costi delle transazioni con strumenti di pagamento elettronici. E ciò con riferimento a chi svolge attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, tenuti ad accettare pagamenti con POS e che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro. Nello specifico l’Abi e l’Apsp si impegnano a invitare i propri associati, che operano in qualità di “soggetti abilitati all’accettazione di pagamenti con carta presso gli esercenti” a promuovere iniziative commerciali nei confronti degli esercenti, volte a ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore, cioè di importo non superiore a 30 euro. In particolare, tali iniziative commerciali dovrebbero essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro. Le iniziative commerciali andranno pubblicizzate per almeno 6 mesi e avranno durata non inferiore a 9 mesi. Sempre nel protocollo e’ previsto che i prestatori di servizi di pagamento che operano in qualità di “soggetti abilitati all’accettazione di pagamenti con carta presso gli esercenti” aderenti, per accrescere la trasparenza, utilizzeranno un apposito schema standard allegato all’accordo di rappresentazione sintetica delle condizioni previste dalle offerte commerciali.
“Un sistema nel quale le commissioni arrivano anche ad azzerare i margini nella vendita di un caffè – sottolinea Confcommercio – non è più tollerabile. Per questo motivo l’accordo segna un momento importante per garantire alle imprese una maggiore trasparenza e la possibilità di scegliere le soluzioni più convenienti, al fine di assicurare il servizio al cliente e contenere i costi”.