Fondi a province e comuni per servizi socioassistenziali e biblioteche, Consigliere regionale Cifarelli (PD): servono atti concreti e non lettere d’intenti. Di seguito la nota integrale.
Solo in Basilicata assistiamo alla irrituale modalità nei rapporti tra Regione ed enti locali per il finanziamento della gestione dei servizi socio assistenziali, così come il finanziamento della legge regionale sul fondo unico per le autonomie locali (FUAL). Anziché procedere per tempo, ovvero attraverso il bilancio di previsione, avviene con semplici lettere d’intenti e non con atti formali. Lo dichiara il capogruppo PD in consiglio regionale, Roberto Cifarelli.
Che questa volta “l’abbiano fatta grossa”, afferma Roberto Cifarelli, si comprende dal fatto che a fronte delle difficoltà che i comuni e le province già hanno e che da settembre saranno ulteriormente acuite, tanto da mettere in discussione la possibilità di erogare servizi essenziali quali il trasporto scolastico o le biblioteche nonché i servizi sociali per minori, anziani, famiglie e persone diversamente abili, il Presidente Bardi prima e poi il direttore generale Morvillo, si stanno prodigando in rassicurazioni che sanno di beffa.
Il Presidente Bardi non spiega il motivo del perché non ha voluto inserire nell’assestamento (che è una variazione di bilancio a tutti gli effetti), votato nei giorni scorsi, le poste finanziarie per le Province e per Comuni, così come non viene spiegato da dove in autunno, praticamente a fine anno, saranno reperite le risorse di cui oggi viene assicurata la disponibilità.
Tra l’altro continuiamo a sostenere, conclude il capogruppo PD Roberto Cifarelli, che non viene affrontato il vero tema, e cioè che le risorse che Bardi dice di voler stanziare saranno insufficienti, e dunque i servizi sociali non potranno essere garantiti; occorre quindi un nuovo approccio alla questione di cui mi farò promotore insieme ai sindaci e alle parti sociali.