Dopo un mese dall’approvazione del Piano regionale dei trasporti 2023-2035 da parte della Giunta regionale, ci si aspettava la calendarizzazione per l’approvazione da parte del Consiglio Regionale. Nell’ultima seduta di luglio ciò non è avvenuto, rimandando la discussione al termine della pausa dei lavori della massima assise regionale.
Da una prima analisi, emerge come nella pianificazione delle grandi infrastrutture sia mancata un po’ di visione strategica.
Pur essendo degni di nota gli interventi per la velocizzazione delle tratte ferroviarie come la Potenza-Romagnano, restano irrisolti i nodi di aree che sono totalmente sprovviste del collegamento su rotaie. Basti pensare all’area nord della Basilicata, in cui centri di dimensioni importanti come Lavello e Venosa restano isolati dal collegamento ferroviario. Questo vuoto non viene nemmeno colmato da linee di trasporto su gomma più frequenti, nè per quanto riguarda gli spostamenti verso il capoluogo di regione, nè per quelli verso la vicina Puglia, costringendo gli abitanti di questa zona a spostarsi in auto.
Se la costruzione ex novo di tratte ferroviarie risulta utopistica, sarebbe necessario quantomeno garantire linee di autobus in concomitanza con la partenza dei treni verso Potenza e Foggia.
Risulta altresì improcrastinabile una digitalizzazione completa del servizio di biglietteria online Cotrab, che ha di recente rimodernato la piattaforma online, ma non prevede il servizio di acquisto online del biglietto, costringendo gli utenti a mettersi in cammino alla ricerca della biglietteria più vicina.
Il servizio di trasporto pubblico necessita di una spinta di modernizzazione, sia nell’offerta agli utenti, sia nel parco mezzi. Soprattutto dai giovani, infatti, viene considerato inefficiente ed obsoleto e molto spesso non viene nemmeno consultato come possibilità di spostamento, preferendo l’utilizzo della propria auto, con inevitabili riflessi sull’inquinamento ambientale e sulla congestione delle reti stradali.