La difesa del welfare è uno degli obiettivi prioritari dell’iniziativa della Uil Basilicata che proseguirà anche questa estate. Lo ha deciso l’Esecutivo regionale della Uil che si è riunito a Matera. La Uil – è scritto in un documento – continuerà la mobilitazione, avviata lo scorso febbraio, nei territori e nei luoghi di lavoro. Il nostro obiettivo è parlare con le persone per ascoltare le loro richieste, rappresentare l’andamento degli incontri con il Governo e ribadire le nostre rivendicazioni. L’attacco al welfare sta avvenendo – sottolinea la Uil – a livello nazionale con la revoca del Reddito di Cittadinanza e a livello regionale con la decisione di negare nella manovra di bilancio appena approvata le risorse indispensabili alla persona e ai disabili, servizi erogati dai Comuni attraverso gli Ambiti Territoriali Sociali.
In questi giorni già alcune centinaia di lucani beneficiari del Reddito di Cittadinanza hanno ricevuto un sms dall’Inps per essere informate che a partire da agosto scatta lo stop al reddito o pensione di cittadinanza. È la conseguenza della stretta sul sussidio decisa dal governo Meloni nei mesi scorsi, che prevede la sospensione del sussidio dopo i primi 7 mesi del 2023 per i nuclei nei quali non ci sono componenti disabili, minori o “over 65”: cioè le categorie per le quali quella del 27 luglio è l’ultima rata ricevuta, stando alla nuova normativa che dichiara queste persone “occupabili”, escludendole dal nuovo assegno che scatterà dal prossimo 1° gennaio 2024.
Siamo di fronte ad un attacco al welfare che anche nelle modalità – sottolinea l’Esecutivo Uil – non ha precedenti e che è destinato a far crescere la tensione già alta in fasce sociali deboli specie in Basilicata e al Sud. A questo si aggiunge la scellerata decisione della Giunta, avallata a maggioranza dal Consiglio Regionale, di negare qualsiasi finanziamento al FUAL (Fondo Unico Autonomie Locali L.R. 23/2018) che riguarda tutti i Comuni e le due Province di Potenza e Matera. Nel 2022 furono destinati a tale Fondo 12 milioni euro di cui 1,2 milioni non sono stati mai assegnati, cosi come è accaduto per l’Adi si rischia lo stesso copione per i Piani sociali di zona. A farne le spese le fasce più deboli. In assenza di coperture finanziarie a partire dal 2022, i Comuni capofila degli ambiti territoriali sociali saranno costretti a bloccare i servizi primari come assistenza ad anziani, disabili e bambini, ma anche centri socio-educativi per disabilità oltre l’età scolare. Tutte queste persone, fragili, anziani, categorie protette e bambini rappresentano l’ultimo dei pensieri di chi ci amministra, più presi a garantirsi la rielezione piuttosto che offrire soluzioni a chi quotidianamente si trova ad affrontare gravi problemi”.
La conseguenza è che i Comuni dovranno tagliare i servizi. La Uil – sottolinea l’Esecutivo – ha convenuto di sostenere l’iniziativa “welfare Basilicata al collasso”.
Per queste ragioni saremo impegnati con le categorie e sui territori, nel sostenere le nostre posizioni. A livello nazionale, contemporaneamente, parteciperemo a tutti i confronti e ai tavoli aperti con il Governo, avanzeremo le nostre proposte e staremo al merito dei problemi. Sulla base dei contenuti di quei provvedimenti, esprimeremo le nostre valutazioni e assumeremo le nostre decisioni”.