Vincenzo Esposito, Segretario Generale Cgil Potenza e Giuliana Pia Scarano, Segretaria Generale Fp Cgil Potenza: “La sospensione del reddito di cittadinanza è una scelta sbagliata che farà esplodere i Centri per l’impiego e i servizi sociali dei nostri comuni e ambiti territoriali sociali. Il tutto mentre la Regione Basilicata si permette il lusso di non destinare risorse al FUAL e sui Piani Sociali di zona”. Di seguito la nota integrale.
La cancellazione del reddito di cittadinanza è realtà. Una scelta sbagliata, che sottende una visione colpevolizzante della povertà da parte del governo Meloni. In una inaccettabile logica punitiva, invece di investire sul lavoro e sulla solidarietà, si abbandona da un giorno all’altro chi è in condizioni di bisogno. Quello che sta accadendo in queste ore con l’invio degli sms che preannunciano la sospensione del rdc, sarà la miccia che farà esplodere la situazione nella quale versano i CPI e i servizi sociali dei nostri comuni ed ambiti territoriali sociali. Il tutto mentre la Regione Basilicata si permette il lusso di non destinare risorse al FUAL e sui Piani Sociali di zona.
Non conosciamo i numeri dei beneficiari del nostro territorio cui è stato cancellato il reddito di cittadinanza ma l’impatto si scaricherà sui CPI per firmare il patto di servizio personalizzato e per essere avviati al lavoro o alla formazione (i cosiddetti occupabili) e sui servizi sociali dove, se inseriti in un progetto multidimensionale di recupero, potranno conservare il sussidio.
Conosciamo però la condizione nella quale versano i centri dell’agenzia per il lavoro, dove mancano all’appello ancora circa trenta unità e quella dei servizi sociali dove, nonostante la presenza di risorse, non si sono ancora in larga parte fatte le stabilizzazioni degli assistenti sociali previste in deroga ai vincoli di contenimento della spesa del personale. Una misura eccezionale, per permettere anche ai Comuni e agli ambiti territoriali ancora distanti dal livello di un assistente sociale ogni 6500 abitanti di accedere ai finanziamenti strutturali del Ministero del Lavoro, poco colta nella nostra regione.
Già da tempo come su entrambi i fronti abbiamo promosso iniziative di sensibilizzazione: per i CPI abbiamo sollecitato le assunzioni, le stabilizzazioni e le proroghe dei contratti a termine, migliori condizioni per i lavoratori già assunti, formazione specifica, con i sindaci abbiamo promosso incontri per attenzionare le importanti misure volte al potenziamento dei servizi sociali.
Poco tuttavia è stato realizzato, con gli sms che annunciano la sospensione del sussidio e rimandano ad una “eventuale presa in carico dei servizi sociali”, questi saranno presi d’assalto in molti comuni lucani. Riteniamo sia indispensabile la programmazione di un incontro urgente con il Prefetto, l’Anci, l’assessore alle attività produttive e i vertici dell’ARLAB al fine di mettere in asse le azioni volte ad affrontare la grave emergenza che ci aspetta ed evitare che gli operatori di CPI e Assistenti sociali, in quanto punti di prossimità con l’utenza, restino soli ad affrontare questa gravissima situazione sociale.