Si è riunito il 28 luglio scorso l’VIII comitato di sorveglianza del POR FESR Basilicata 2014-2020 per illustrare lo stato di avanzamento e la proposta di modifica del Piano di finanziamento del Programma Operativo.
Rispetto ai dati presentati CGIL CISL e UIL hanno segnalato la criticità del declassamento dell’asse 1, Ricerca e Innovazione, in quanto investire in ricerca e innovazione significa investire sul futuro della Basilicata in termini di competitività e di miglioramento delle condizioni di vita delle persone.
Dunque, una priorità e un’opportunità da non lasciarsi sfuggire date le potenzialità che la regione presenta!
A fronte di ciò, sono tuttavia da rilevare aspetti positivi come gli aiuti alle PMI ma anche qui è necessario cambiare prospettiva incoraggiando le imprese ad investire in nuove tecnologie e in una logica di filiera con la duplice opportunità di accrescere le professionalità, come quelle legate alla transizione ecologica e digitale, e interrompere il flusso migratorio dei giovani lucani che in questi campi trovano sbocchi solo in aziende collocate in altre aree del Paese, infatti un importante obiettivo del FESR è quello di favorire investimenti volti alla crescita e all’occupazione – finalizzati a rafforzare il mercato del lavoro e le economie regionali.
CGIL CISL e UIL hanno chiesto, inoltre, incontri specifici per conoscere l’impiego delle risorse che confluiranno nel POC (Programma Operativo Complementare), nella fattispecie per lo stato di attuazione e i progetti che con esso verranno finanziati.
Le OO.SS. hanno ricordato che l’esordio della nuova programmazione 2021-2027 è stato tutt’altro che positivo, con il già denunciato invio del documento di programmazione alla Commissione Europea senza un vero confronto preventivo con il sindacato, nonostante le ripetute richieste di informazioni ed aggiornamenti in ogni occasione di incontri istituzionali, ai quali i sindacati non si sono mai sottratti.
Inoltre, CGIL CISL e UIL ritengono cheil confronto con le parti sociali non si possa ridurre come fatto finora a richiesta di consultazione scritta, quindi ad un mero adempimento formale, il confronto vis-à-vis è assolutamente necessario per praticare il metodo del dialogo sociale che la stessa Commissione europea indica.
Quanto sinora fatto con l’impiego dei Fondi europei per CGIL CISL e UIL è insufficiente in termini di ricadute sull’ occupazione di qualità, in particolare per giovani e donne, e sullo sviluppo economico e sociale date le tante altre sofferenze della nostra regione (fuga dei giovani, emigrazione sanitaria, emergenza demografica e sociale, povertà).
Le Organizzazioni Sindacali auspicano con la nuova programmazione il superamento della logica dello spendere per rendicontare la spesa che non porta a significativi miglioramenti economici e sociali, in favore di una programmazione di qualità rivolta non soltanto a mantenere il tessuto economico, produttivo e sociale attuale, ma che sia in grado di determinare una capacità di crescita nel medio-lungo periodo attraverso il coinvolgimento e il dialogo sociale che, ad oggi, è carente.
In definitiva, CGIL CISL e UIL auspicano che nella nuova programmazione 2021-2027 plurifondo, che unisce quindi FSE e FESR, le ricadute occupazionali degli investimenti materiali ed immateriali siano significative e che si possa coordinare meglio ed in maniera efficace la spesa del FESR con quella del FSE mettendo al centro la qualità della vita dei lucani.