La Cia-Agricoltori candida un nuovo distretto rurale – Basilicata Nord Occidentale – che per la prima volta include la città di Potenza (con un’ estesa area rurale di contrade e frazioni) che incassa apprezzamento e condivisione dall’assessore regionale alle Politiche Agricole Alessandro Galella e dall’autorità di Gestione Feasr Basilicata Vittorio Restaino. L’idea progettuale è stata presentata ieri a Potenza in un seminario al quale sono intervenuti dirigenti Cia anche di altre regioni del Sud, esperti e docenti Unibas. Il nuovo Distretto si aggiunge a quelli Vulture, Metapontino, Pollino, Collina Materana oltre al Bio Alto Bradano in dirittura d’arrivo ; comprende in totale 33 Comuni, oltre 4mila aziende agricole, zootecniche, agrituristiche ed una ventina di attrattori che hanno una funzione importante per intercettare turisti e visitatori. Nel seminario sono state spiegate motivazioni e funzioni. Per il direttore della Cia Donato Distefano ci sono almeno tre punti di forza: l’alto tasso di ruralità del comprensorio; un’area cerniera tra Parchi e patrimonio forestale-boschivo; l’integrazione città (Potenza) e campagna superando l’antico dualismo. La strategia individuata è il superamento della contrapposizione tra capoluogo ed aree rurali tanto più che Potenza ha una vasta estensione rurale e si punta ad una logica di integrazione ed interconnessione con l’hinterland. L’opportunità da cogliere è la programmazione Feasr 2023-27 che attraverso la Misura “cooperazone sviluppo rurale e ocale, smart villages”, consentirà di ridisegnare i distretti assegnando agli agricoltori un ruolo proattivo e di grande disponibilità anche a mettere in discussione alcune modalità di come sono state portate avanti le loro imprese.
L’assessore alle Politiche Agricole Alessandro Galella ha manifestato interesse per la proposta di nuovo Distretto che – ha detto – è condivisibile come opportunità per affrontare il presente-futuro delle aree rurali del capoluogo e dell’hinterland. Ampia disponibilità del Dipartimento agli approfondimenti progettuali.
L’adg Feasr Vittorio Restaino ha condiviso l’idea progettuale della Cia definita di “forte contaminazione città-campagna” sottolineando che la “sfida è di natura programmatica perché ci sono in campo troppi soggetti che si occupano di ruralità e in troppi casi animati dal solo obiettivo di recuperare risorse finanziarie senza affrontare i veri temi dello sviluppo locale. Per superare questo rischio – ha detto – c’è bisogno di dare un’anima alla programmazione offrendo l’opportunità al decisore politico di raccogliere le indicazioni degli autentici protagonisti della ruralità. Con il nuovo Bando che riguarda i Programmi Leader ci aspettiamo proposte in questa direzione”.
Per Saverio Lamiranda (ad Terre di Aristeo) “la strategia del Distretto di Turismo Rurale è in stretta sintonia con quella delineata nel seminario della Cia e condivisa dai massimi responsabili del Dipartimento (assessore e AdG). Terre di Aristeo, attraverso il Distretto soggetto istituzionale che insieme alla cooperazione pubblico-privata fa rete con tutti gli altri soggetti sociali, attraverso uno specifico Tavolo di concertazione, persegue l’obiettivo prioritario di rigenerazione dei borghi e paesi lucani quale condizione fondamentale per arginare lo spopolamento delle aree rurali, oggi la prima emergenza sociale. Non riusciamo ancora a capire – ha aggiunto – l’atteggiamento del Presidente Bardi che dopo aver manifestato un interesse formale al nostro Progetto Pilota non mantiene impegni e ci nega persino una Conferenza di Servizio. La verità – ha detto Lamiranda – è che non c’è più tempo. I nostri paesi e le zone interne sono già al limite della sopravvivenza con i giovani con la laurea o il diploma in tasca che vanno via specie dalle aree rurali”.