“La vertenza Pcm (Plastic Components and Modules) di Pisticci, ex Ergom, è diventata la cartina al tornasole della volontà del management Fiat di restare in Basilicata con la Sata a Melfi e, di conseguenza, di salvaguardare tutte le attività dell’indotto esistenti a San Nicola di Melfi come in Valbasento”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (IdV) riferendo che ieri si è svolto un incontro presso il Dipartimento Attività Produttive, presieduto dall’Assessore Pittella, con rappresentanti sindacali sulla situazione determinata alla Pcm dopo l’annuncio della direzione aziendale di sospendere l’attività produttiva con la perdita di 81 posti di lavoro e in generale sui problemi del comparto automotive.
“Se vogliamo concretamente contrastare i disegni dell’a.d. Fiat Marchionne, per ora non del tutto chiari, che di fatto mettono seriamente a rischio lo stabilimento lucano del gruppo e con esso le attività dell’indotto – sostiene Benedetto – dobbiamo usare l’unica arma forte di contrattazione di cui disponiamo che è rappresentata dalle risorse petrolifere che rappresentano l’80 per cento di quelle disponibili nel Paese. Si tratta – precisa – di estendere il Memorandum di Intesa oltre ai progetti infrastrutturali anche a quelli relativi alla presenza della grande impresa, non solo automobilistica, nelle aree industriali di Melfi e della Valbasento. Non possiamo infatti limitarci a rivendicare, giustamente, più posti di lavoro solo nell’attività petrolifera diretta o dell’indotto come nel caso specifico del programma di lavori della quinta linea del Centro Oli Eni di Viggiano”.
Secondo il vicepresidente del Consiglio “non può passare l’idea che da regione demograficamente piccola non abbiamo lo stesso peso contrattuale della Regione Piemonte a favore di Mirafiori, della Regione Lazio per Cassino per non parlare di quello che sono riusciti a fare le Regioni Sicilia e Campania. Non siamo una Regione di serie B, né mi sento un consigliere regionale di serie B e pertanto – aggiunge Benedetto – va adeguata la strategia da mettere in campo non tanto rincorrendo Governo, Ministri e Grande Industria ai tavoli di confronto quanto piuttosto nelle proposte da presentare. Rispetto alla questione dei costi energetici a carico delle imprese che operano in Basilicata, continuo a sostenere che ci sono responsabilità equamente distribuite tra i vertici Fiat e chi si occupa dell’approvvigionamento energetico delle imprese della Valbasento sino al punto da scoraggiare di fare impresa nel Materano e direttamente di incoraggiare il trasferimento di attività produttive anche all’estero. Responsabilità – conclude – che vanno rimosse per togliere ogni alibi a chi punta a de localizzare attività industriali abbandonando la Valbasento”.
Lug 10
era stato appena superato da ANGELINO nella classifica dei comunicato “nulla”….ma con un colpo di reni…