Idonei Arlab: Dopo il roboante annuncio delle assunzioni, c’è ancora tanta incertezza. Chiediamo trasparenza sulle assunzioni fatte. Di seguito la nota integrale.
Sempre più perplessi in seguito alle procedure assuntive dei pochi posti (stiamo ancora parlando dei posti previsti dal bando di concorso) di cui è stato protagonista il più recente scorrimento, perché sull’albo pretorio dell’Agenzia non si fa alcun riferimento sul numero effettivo di posizioni oggetto di quest’ultima chiamata.
Malcontento nato anche dal fatto che si è fatto tanto rumore per aver inviato davvero poche PEC per andare a coprire quei “quattro” posti che i vincitori hanno rifiutato mesi fa, ma di fatto di quanti posti si sta parlando, per quali profili e sedi? Lo si può dedurre da vecchi articoli di giornale, ma da nessuna fonte ufficiale. Gli idonei hanno diritto di essere allertati, poiché ci potrebbero essere anche dei nuovi rifiuti, e una persona che sta in graduatoria dovrebbe avere la possibilità di capire a che punto stanno gli scorrimenti anche per un fatto di organizzazione personale (tra gli idonei ci sono persone che lavorano coprendo posizioni elevate e che magari devono dare un lungo preavviso prima di dimettersi).
Per non parlare che una maggiore trasparenza dei procedimenti può essere utile a risolvere tempestivamente possibili errori umani; per esempio si è saltata una persona in graduatoria e, grazie alla trasparenza amministrativa, sarà lo stesso idoneo che sta in una posizione inferiore, dopo aver ricevuto per sbaglio la PEC, a segnalare l’irregolarità.
Ricordiamoci che il principio di trasparenza serve anche a rendere la pubblica amministrazione più efficiente.
Ci si domanda pertanto come mai (come tra l’altro già è stato fatto dallo stesso Arlab in occasione di altre rinunce e scorrimenti) non siano state pubblicate delle delibere da cui si possano evincere i dati e i nominativi delle rinunce, nella parte istruttoria del provvedimento, e i dati delle nuove nomine subentranti. Possono essere inviate convocazioni per assunzioni privatamente, in assenza di un trasparente atto decisionale dell’ente pubblico? Vorremmo ricordare in questa sede che la trasparenza non è un orpello esteriore o un atteggiamento legato alla discrezionalità, ma un principio fondamentale dell’agire della Pubblica Amministrazione e del diritto amministrativo, che negli ultimi trent’anni si è evoluto tantissimo, fino a diventare, con il decreto Trasparenza (D.lgs. 33/2013), uno dei cardini della lotta alla corruzione negli enti pubblici.
In tutta questa baraonda poco chiara, gli idonei, gente preparata che vuole contribuire a dare valore a quella che è per molti la propria Regione di provenienza, continuano a sentirsi bistrattati.
Che fine faranno questi giovani lucani? Di quanto scorreranno le graduatorie? Si sta pensando alle convenzioni con altri Enti? Si è mai pensato di stipulare convenzioni con Enti delle Regioni limitrofe (Campania, Calabria e Puglia)? In Campania devono ancora ricoprire tutti i posti messi a disposizione dal PNRR e in Puglia, in seguito alle tante dimissioni, hanno necessità di altro personale nei centri per l’impiego. Se si attivassero accordi, tenendo conto della residenza degli idonei, molti giovani lucani potrebbero riuscire a fare i pendolari. Eppure il settore delle politiche attive, anche in seguito alle ultime riforme, sta chiedendo tanto personale, sarebbe davvero un’occasione persa “sprecare” le graduatorie dei tanti profili attive ormai da più di 8 mesi. È urgente definire il piano del fabbisogno per avere contezza del reale bisogno di personale dell’Ente!
La Regione Basilicata dovrebbe pensare a questi giovani volenterosi con tante idee e tanta volontà di impegnarsi a servire la propria terra.
Concordiamo tuttavia con la linea dei sindacati dicendo che le convenzioni neppure dovrebbero servire, vista l’enorme richiesta di risorse umane da destinare a tale settore. Inoltre, in loro appoggio, si sollecita la possibilità di permuta delle sedi assegnate, poiché si otterrebbe una maggiore qualità del lavoro di fronte a una risposta positiva alla richiesta di dipendenti neo-assunti che volessero, reciprocamente e in comune accordo, scambiarsi la propria sede lavorativa per motivi di miglior riconciliazione della vita privata con quella lavorativa. Ci discostiamo sul fronte dei tempi determinati, poiché anche quest’ultimi sono inseriti nelle graduatorie a tempo indeterminato e quindi non capiamo questo accanimento nel portare avanti questa causa quando lo stesso scorrimento delle graduatorie a tempo indeterminato tutelerebbe la loro posizione lavorativa.
Tuttavia in sinergia con le sigle sindacali più rappresentative ci limitiamo a chiedere una maggior trasparenza ( per le ragioni sovraesposte), una miglior organizzazione e un aumento delle assunzioni per dare un servizio più efficiente al cittadino. Concludiamo dicendo di ricordarsi e di tenere sempre a mente la presenza di questi giovani e volenterosi idonei pronti a costruire, assieme al vostro aiuto, una Basilicata di serie A!