Osapp: carceri italiane allo sfascio; tra suicidi, aggressioni e quotidiane piazze di spaccio. Appello al Presidente della Repubblica Mattarella. Di seguito la nota integrale.
Le carceri Italiane sono diventate vere e proprie università del crimine altro che rieducazione e reinserimento sociale.
La polizia penitenziaria abbandonata a se stessa al punto che deve fronteggiare quotidianamente in grave penuria d’organico suicidi, continue aggressioni, nonché continui salvataggi per tentati suicidi oltre alla grave introduzione di droga e questo vale anche per gli istituti per detenuti minorenni. Ebbene sì, negli Istituti Penitenziari viene introdotta una notevole quantità di sostanza stupefacente e ciò anche con l’utilizzo di droni.
Questo senza tralasciare l’introduzione esagerata di micro cellulari e smartphone; se a tutto questo si aggiungono le celle aperte nell’ambito della sorveglianza dinamica ci rendiamo conto che il fenomeno, nella condizione attuale, non è più controllabile.
Oramai le carceri sono in mano ai criminali che spadroneggiano e vessano i più deboli. Ci appelliamo quindi, stremati, al Capo dello Stato affinché intervenga con estrema urgenza per indurre il governo a nominare un commissario straordinario che ponga un argine a tale disastro permettendo che il colabrodo del sistema penitenziario italiano venga una volta per tutte risanato.
Non tolleriamo quindi più il silenzio assordante dei vertici del Dap di cui abbiamo chiesto l’avvicendamento come pure non tolleriamo che la polizia penitenziaria venga sempre e immediatamente additata quale capro espiatorio di scelte scellerate, delle disfunzioni a più livelli e soprattutto della totale disorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria centrale, buona sola a scaricare verso la perifeia la propria inefficienza.
Questo è l’appello del segretario generale Osapp Leo Beneduci – sindacato autonomo polizia penitenziaria – che aggiunge: -“E’ inammissibile che le nostre carceri sono invase da soggetti con gravi patologie mentali e che nelle carceri non possono essere detenuti anche perché la polizia penitenziaria non ha la necessaria competenza e i necessari strumenti e mezzi. Siamo quindi fiduciosi che il nostro appello vengo accolto.”