Antonio Papaleo, presidente ALAD Fand Basilicata, in una nota esprime alcune riflessioni dopo la nascita del comitato promotore del movimento “Basilicata Bene Comune” sostenuto anche dal CRAL (Consulta Regionale Aggregazioni Laicali). Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi, a valle della presentazione da parte del CRAL (Consulta Regionale Aggregazioni Laicali ) del documento di sintesi “Segni di Speranza, Costruttori di Futuro”, che invito a leggere e ad approfondire per l’ampiezza e l’attualità delle tematiche trattate, peraltro scaturite da una serie di incontri svoltisi sul territorio regionale, i cosiddetti “Tavoli di ascolto” promossi dal Sinodo, molto partecipati da rappresentanti dei segmenti organizzati della società lucane, mi sono affrettato a sottoscrivere l’appello per una Basilicata “capace di essere solidale, inclusiva, partecipata, giovane, operosa, in salute, attraente e connessa”.
A seguito di questo interessante e necessario stimolo, che il CRAL ha inteso rivolgere alla società di Basilicata, si è attivato un dibattito intenso e a volte fuorviante oltre che essere sprone per alcuni a dichiararsi disponibili a ricoprire ruoli di rappresentanza istituzionale.
A questo punto, bene hanno fatto i Vescovi, a dichiararsi estranei ad eventuali organismi partitici o semplicemente garanti di movimenti interessati a futuri confronti elettorali.
Di contro, è la società civile che deve prendere atto dello stimolo e fare ogni sforzo per ricercare momenti aggregativi, quale quello indicato dal CRAL, per svegliare le coscienze perché non disertino le urne, come sempre più spesso va accadendo, e sappiano scegliere le persone giuste e degne di essere rappresentanti in seno alle istituzioni della cosa pubblica per evitare ulteriori derive sociali, economiche, culturali, e in special modo sanitarie; tanto da ritenere sempre più prossima una soppressione della stessa entità regionalistica, stante il sistematico calo demografico (ieri partivano le braccia ma lasciavano in loco le cosiddette :vedove bianche” ,oggi partono i cervelli che non tornano in quanto trovano occupazione lavorativa e formano famiglia fuori regione o fuori dall’Italia con conseguente denatalità).
Tutto quanto premesso, convengo con le conclusioni cui sono giunti due esponenti politici di altri tempi e nello specifico l’ex sottosegretario Nicola Savino “quel che conta è il Bene Comune” e l’ex parlamentare Vincenzo Viti “La Chiesa forma le coscienze, non i Presidenti”.
Un monito, uno stimolo, una esortazione, quella del CRAL, che con la sua “Basilicata Casa Comune” intende avviare una seria riflessione sui mali e le insufficienze presenti sul territorio avvertendo che questa difficile sfida che si ha davanti bisogna potervi corrispondere con soggetti che siano all’altezza per dare le risposte ai quesiti che sono stati posti dai diversi Tavoli di lavoro sinodale quali “Giovani, lavoro, università, scuola, cultura, comunicazione, sanità, famiglia, infanzia, ambiente”.
Una bella sfida: ora o mai più!