Mancata accoglienza minori non accompagnati ad Avigliano, intervento Pappalardo (vice presidente Provincia di Potenza). Di seguito la nota integrale.
Avendo appreso da organi di stampa che nel Comune di Avigliano si sta consumando una brutta vicenda in relazione alla ospitalità di minori non accompagnati, appare necessario e opportuno che si faccia chiarezza su questo episodio.
Il rimpallo di responsabilità tra Comune e Chiesa locale, che finisce con il penalizzare, a leggere le cronache giornalistiche, chi invece aveva ottenuto il riconoscimento di un finanziamento per realizzare un momento di accoglienza professionale, e quanto mai necessario, in questi tempi di migrazioni spinte verso l’Italia e la Basilicata, non mi pare sia una bella pagina di accoglienza vera per la nostra regione.
La Provincia di Potenza, vale la pena ricordarlo, con le sue buone pratiche ha messo in campo con i progetti Sprar azioni volte a favorire la formazione e la integrazione con le nostre realtà.
Pare strano che il tutto venga giustificato con la mancanza di autorizzazioni all’uso dei locali in una sostanziale incomprensione tra il Comune di Avigliano e l’istituzione ecclesiastica che ben conoscono i termini della convenzione di gestione della struttura.
Il ruolo che la chiesa dovrebbe avere in termini di accoglienza e solidarietà umana, va proprio in questa direzione unitamente ad un dialogo continuo dell’amministrazione comunale con gli attori istituzionali ed economici presenti sul territorio governando i processi per non perdere occasioni importanti che segnano la vita delle nostre comunità che da secoli hanno fatto dell’accoglienza e della integrazione la propria ragione di vita.
Non è una crociata in difesa della identità di una comunità piuttosto che di un’altra, ma un segno dei tempi che deve riguardare le istituzioni e la comunità religiosa che avevano in fondo il dovere di aprire un confronto prima di chiudersi a riccio dietro la mancanza di un’autorizzazione su cui mi auguro si faccia chiarezza.
Si proceda con celerità a riaprire il dialogo preparandosi a garantire una vera accoglienza formativa ed integrante ai tanti minori che arrivano, ed arriveranno nel nostro Paese, proprio per dare anche un segnale forte di tenuta sociale dei nostri territori.