Area industriale di Melfi, PD Lavello denuncia criticità. Di seguito la nota integrale.
A pochi giorni dalla ripresa produttiva dello stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi del 29 Agosto (seppur graduale con un solo turno di lavoro e nemmeno a pieno organico), le notizie che giungono dal più grosso polo industriale dell’intera Regione, mettono in allarme la stabilità e la tenuta occupazionale dei lavoratori.
Se da un lato ormai assistiamo a trasferte “obbligatorie” (già 1200 dipendenti di San Nicola di Melfi presso Pomigliano che si alterneranno trimestralmente) oppure ad uscite “volontarie” (circa 1300 dipendenti), quello che preoccupa ancora una volta é il futuro dell’indotto ed il comparto logistica che ruota intorno al polo industriale.
E’ notizia di ieri che in una riunione convocata con urgenza tra le OO.SS. la RSU e la Direzione Aziendale della LAS Automotive ( azienda della Logistica di San Nicola di Melfi che opera in sub appalto per Sit Ffm, che si occupa di scarico e carico merci, rifornimento di componenti auto e posizionamento magazzino presso le aziende indotto di Stellantis Melfi), la direzione della LAS Automotive ha dichiarato che Stellantis a partire da Settembre intende proseguire con l’internalizzazione di alcune lavorazioni logistiche.
Ciò avvenne già non molto tempo fa con altre ditte della logistica, ricordiamo i sacrifici di numerosi lavoratori, gli scioperi ad oltranza, purtroppo senza risultati positivi.
Dalle notizie pervenute, la direzione ha illustrato l’impatto che ne deriva dalla comunicazione di Stellantis, in termini occupazionali. L’effetto risulterebbe devastante. Dei 51 lavoratori impegnati nelle lavorazioni della Las Automotive, circa 21 risultano in esubero.
Da qui parte il nostro grido di allarme e di protesta.
E’ impensabile e inconcepibile che ancora oggi siamo a parlare delle sorti allarmanti dei lavoratori e delle famiglie anche di nostri concittadini, solo ed esclusivamente per interessi aziendali.
E’ arrivato il momento che la politica tutta, nazionale, regionale e locale faccia la sua parte per salvaguardare la tenuta economica ed occupazione dei lavoratori.
Da qui il nostro appello alle forze politiche, ai Sindaci dei Comuni dell’Area Nord e di tutta la regione, affinchè questo grido di protesta sia unanime.