L’approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022 – con un utile di oltre 120 mila euro ed un netto miglioramento rispetto all’anno precedente- segna una svolta decisiva per le sorti di Acquedotto Lucano. Questa mattina, infatti, l’Assemblea degli azionisti della società che gestisce il servizio idrico integrato in Basilicata ha approvato il bilancio del 2022 e l’aggiornamento del Piano di risanamento e rilancio presentati dall’Amministratore unico, Alfonso Andretta, in presenza della Regionee dei sindaci dei Comuni Soci.
Se il Bilancio 2021, come detto, si era chiuso con una perdita di quasi 2,2 milioni di euro, i numeri del conto economico del 2022 evidenziano tutti i risultati del percorso di risanamento portato avanti negli ultimi 16 mesi, quando – schiacciato dall’incremento esponenziale dei costi dell’energia elettrica – Acquedotto Lucano ha rischiato di incorrere in uno stato di crisi aziendale, che avrebbe potuto portare all’adozione di procedure concorsuali con effetti negativi non solo per i Soci di AL, ma anche per tutti i fornitori.
Gli obiettivi conseguiti, tantodal punto di vista economico quanto dal punto di vista patrimoniale, sono riassumibili nei seguenti dati numerici: il risultato dell’esercizio 2022 presenta un utile pari a 120.330 euro (il 2021 si era chiuso con una perdita di 2.177.427 euro); i mezzi propri ammontano a 32.5 milioni di euro, con un incremento di 13.7 milioni di euro (nel 2021 erano 18,7 milioni di euro); le disponibilità liquide sono pari a 17,0 milioni di euro, con un incremento di 15,4 milioni di euro rispetto al 2022; il costo dell’energia nel 2022 è stato pari a 55,1 milioni di euro, mentre per il 2023 si prevede una netta riduzione, con una spesa preventivata di poco inferiore a 33 milioni di euro.
“Alla luce di questi dati – ha spiegato Andretta agli azionisti – è stato possibile superare e scongiurare la fase di potenziale crisi aziendale. Al picco di una situazione fortemente negativa che proveniva dal passato e che era stata fortemente aggravata dalla crisi energetica vissuta nel 2022, Acquedotto Lucano ha dimostrato di essere capace, grazie al fondamentale apporto economico finanziario garantito dalla Regione, non solo di mettere al riparo quella che è una azienda pubblica strategica per la Basilicata, ma anche di procedere sulla strada del cambiamento e dell’innovazione che rappresentano i pilastri della strategia aziendale.
L’azione di risanamento portata avanti ha consentitodi: evitare l’adozione di eventuali procedure concorsuali i cui effetti sarebbero stati estremamente gravosi per le imprese locali che lavorano con AL (e, quindi, per l’economia regionale); non pesare sui bilanci dei Comuni Soci in funzione della quota di partecipazione; uscire dalla fornitura di salvaguardia di energia elettrica, riducendo i costi che in caso contrario la società non sarebbe stata in grado di sostenere;migliorare il rapporto con le banche ed i creditori. Significativo è il fatto che tutto questo sia avvenuto senza aumentare le tariffe dell’acqua agli utenti, come richiesto dalla Regione Basilicata che è il Socio di Riferimento”.
“Il bilancio in leggero utile rappresenta un primo effetto di quella che può essere definita una vera e propria azione di ‘salvataggio’ – ha aggiunto l’amministratore unico – al cui raggiungimento, insieme alla riduzione dei costi energetici, hacontribuito in particolar modo la Regione, con il supporto dell’Egrib (l’Ente di Governo d’Ambito), del management di AL e dell’advisor legale incaricato. Molto lo si deve alla fiducia accordata dai Soci (che sono stati sempre aggiornati in merito alle scelte industriali assunte per superare la potenziale crisi economico finanziaria), alla disponibilità dei fornitori a piani di rientro anche per importi elevati, e all’appoggio delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori”.
Nella strategia che ha portato al rilancio di Acquedotto Lucano, determinante è stato il ruolo svolto dalla Regione: per fronteggiare gli effetti della crisi energetica,in aggiunta al contributo annuo di 18,6 milioni di euro, nel bilancio pluriennale di previsione 2023-2025, ha riconosciuto un contributo una tantum di ulteriori 15,5 milioni di euro, che va ad aggiungersi ai circa 60 milioni di euro che erano già stati previsti per lo stesso triennio. Inoltre, nell’ambito dei progetti del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), ha stanziato 15 milioni per realizzare impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tra cui un parco eolico da 4 MW presso l’impianto Camastra (per un investimento di 10 milioni di euro) e di un parco fotovoltaico da realizzarsi in area industriale (per un investimento di circa 5 milioni di euro); per evitare l’incremento delle tariffe dovuto all’aumento del costo dell’energia elettrica. Infine, è stato erogato un ulteriore contributo di 13,5 milioni di euro per fronteggiare le emergenze idriche.
Dal canto suo, il management aziendale con il supporto costante dell’advisor legale, l’Avv. Francesco Marotta, dello Studio EY, è riuscito a: ottenere la fuoriuscita dal mercato di salvaguardia dell’energia elettrica, a partire dal 1 febbraio 2023, con un sostanziale dimezzamento della spesa energetica; ottenere e ad incassare, già a fine dicembre 2022, un finanziamento della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) per 6,8 milioni di euro; definire piani di rientro dei debiti verso fornitori energetici il cui importo era giunto a livelli difficilmente sostenibili. Un altro passaggio rilevante dell’attività svolta da Acquedotto Lucano ha riguardato un’annosa controversia con un importante istituto finanziario relativa ai contratti di “derivati” stipulati tra il 2006 ed il 2009: la transazione ha comportato sopravvenienze attive per circa 4,6 milioni di euro e flussi finanziari per oltre 2 milioni.
In relazione alla gestione dei debiti, nel febbraio del 2023 è stato raggiunto un accordo con il precedente fornitore di energia elettrica, che prevede il pagamento di 9,5 milioni di euro (relativi alla fornitura di energia per il periodo gennaio 2021-marzo 2022) su un lasso temporale di 24 mesi. Nel mese di marzo del 2023, grazie alla trattativa portata avanti dall’advisorlegale, è stato chiuso l’accordo con ENEL per il piano di rientro dell’intero debito scaduto: una operazione che equivale, nella sostanza, all’ottenimento di un finanziamento di quasi 43 milioni di euro.
Risultati importanti sono stati ottenuti anche in relazione alla gestione dei crediti. Gli incassi nel 2022 ammontano a circa 76 milioni di euro, con un incremento di oltre 7 milioni di euro rispetto al 2021.