Dopo la pausa estiva la Uil di Basilicata si prepara ad affrontare gli impegni di un autunno carico di problematiche occupazionali e sociali. Non è stato certo casuale che la segreteria regionale tra i primi incontri abbia voluto tenere una riunione organizzativa in presenza con gli operatori del Patronato Ital-Uil per consentire di fare il punto della situazione e programmare insieme le prossime attività e il lavoro che attende il Patronato. Per la Uil – che ha scelto la parola d’ordine “sindacato delle persone” – si riparte dai servizi ai cittadini, lavoratori, famiglie, giovani, anziani, donne, extracomunitari.
Tra i temi affrontati nella riunione coordinata dal segretario regionale Vincenzo Tortorelli le risposte da dare a cittadini e lavoratori dopo la sospensione del reddito di cittadinanza e per Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
E’ partita dal primo settembre la nuova piattaforma Inps per creare quel tanto ricercato incontro tra domanda e offerta di lavoro per i cittadini ritenuti occupabili e per questo privati dalla precedente misura di sostegno. Cittadini in condizioni comunque di fragilità e non sono pochi quelli che si sono già rivolti agli sportelli della Uil per chiedere lumi.
Per la sicurezza l’Ital è impegnato in un progetto, “100 per cento sostegno: sportello incidenti sul lavoro”, per il quale sono coinvolte tutte le operatrici e tutti gli operatori, con l’obiettivo di offrire assistenza e tutela sia alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno subito un incidente sia, nei casi drammatici di morti sul lavoro, ai familiari delle vittime. Uno dei punti qualificanti dell’iniziativa consiste nella disponibilità dell’ Istituto ad affrontare la vicenda in tutti i suoi aspetti, garantendo l’assistenza dei medici competenti, degli avvocati, anche di quelli penalisti e, persino, degli psicologi.
“Chi si rivolge all’Ital deve sapere che, una volta entrato nelle nostre sedi – sottolinea Anna Lauria, direttrice regionale Ital – dovrà uscirne con la pratica avviata alla soluzione. Stiamo parlando di situazioni drammatiche perché, purtroppo, tanti incidenti, se non sono mortali, lasciano comunque invalidità gravi e trasformano la vita delle persone coinvolte. È nostro dovere, per il ruolo sociale che ricopriamo, farci carico di queste vicende: nulla, più di tali situazioni, richiede un percorso di solidarietà diffusa che deve necessariamente generare sintesi e sinergie per il bene delle persone. In particolare – aggiunge – sono le Rsu che si trovano nei luoghi di lavoro insieme ai Rappresentanti alla Sicurezza a dover indicare a chi ha subito il danno, o ai loro familiari, che il Patronato è una struttura a loro disposizione per assisterli e per curare le pratiche relative agli infortuni. C’è un sistema, insomma, che deve “diventare sistema”. Perché ciò accada, occorre ingenerare una cultura della tutela e dell’assistenza, diffondendo la consapevolezza, nel modo più capillare possibile, che esiste un Istituto che, per legge, per statuto, per funzione, per formazione e per passione è in grado di affrontare tali problematiche”.
“Noi – aggiunge Peppino Pietrantuono, componente della segreteria regionale con delega all’attività del Patronato – svolgiamo un’azione di Segretariato sociale che richiede alta professionalità e, soprattutto, piena conoscenza delle normative che regolamentano le materie trattate e che si basa, inoltre, su una dedizione e una disponibilità tali da connotare il tratto umano del rapporto con i nostri assistiti. Questi sono gli obiettivi e lo spirito che animano da sempre l’attività dell’Ital e che spiegano le ragioni per cui viene attribuita così rilevante importanza alla formazione, una leva strutturale per innalzare il livello della propria operatività.
Il dovere di un Patronato è quello di offrire un servizio di alto profilo qualitativo. Nei prossimi mesi, vogliamo dare continuità al nostro lavoro. Siamo sulla buona strada, vogliamo restarci e proseguire il nostro cammino per garantire le necessarie tutele a tutti i nostri assistiti”.