Superato il rischio della crisi economico-finanziaria, Acquedotto Lucano è già al lavoro per l’attuazione del Piano di risanamento e rilancio della società che gestisce il servizio idrico integrato in Basilicata.
Il Piano – approvato dall’assemblea degli azionisti che si è tenuta il 30 agosto scorso – prevede il ritorno ad una organizzazione più capillare ed efficiente, con l’assunzione di nuove unità che potranno garantire un miglior monitoraggio del territorio e maggiore tempestività negli interventi. Inoltre, il nuovo Piano consentirà di selezionare specifiche competenze professionali in grado di implementare i nuovi strumenti tecnologici per la gestione innovativa delle reti e degli impianti.
Infatti, se nel 2017 AL poteva contare su un organigramma di 400 addetti, nel corso degli ultimi anni si è ridotto di ben 70 lavoratori, principalmente per effetto dei pensionamenti. Una riduzione che sarebbe stata addirittura più consistente se non fossero stati assorbiti 31 lavoratori provenienti dai Consorzi di bonifica, dal Consorzio industriale di Potenza e da Acqua SpA.
L’altro aspetto critico concerne l’età media del personale in servizio, che è pari a 56 anni; tale valore sale a 57 per il personale operativo e a 60 per gli operai specializzati.
Il Piano che l’amministratore unico Alfonso Andretta ha illustrato agli azionisti prevede il superamento delle criticità di carattere organizzativo attraverso diverse linee di azione: oltre alla pubblicazione in tempi brevi di più bandi di concorso per effettuare le assunzioni, sarà favorito l’esodo di personale avente requisiti sufficienti per la pensione, e sarà avviato un ambizioso piano di formazione per incrementare la cultura digitale ed ambientale di tutti i lavoratori, e per il quale è stato presentato uno specifico progetto del valore di circa 500 mila euro.
“Gli importanti investimenti in atto e quelli programmati per il triennio 2023-2025 – dichiara l’amministratore unico – rendono indispensabile rafforzare l’organizzazione aziendale e ripristinare la presenza sul territorio degli addetti al servizio idrico integrato, come peraltro sollecitato dai sindaci di diversi Comuni. I finanziamenti del Pnrr e del React-EU (per circa 100 milioni di euro) rappresentano una grande opportunità di innovazione e cambiamento, per migliorare la qualità del servizio ai clienti e per mitigare l’impatto ambientale tramite la riduzione delle perdite e il raggiungimento di nuove frontiere tecnologiche nell’ambito del sistema di gestione delle reti: l’innesto di nuove competenze e la formazione e la gestione delle persone – ha concluso l’amministratore unico – potranno tornare ad essere centrali per Acquedotto Lucano”.
SCHEDA DOMANDA ACQUEDOTTO LUCANO