L’organismo ha iniziato esame pdl “Potenziamento screening tumore e valutazione rischio mutazioni genetiche”, d’iniziativa della Sileo e della pdl “Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, di Bellettieri.
È ripresa dopo la pausa estiva l’attività delle Commissioni consiliari. Questa mattina si è riunita la quarta Commissione consiliare. Guidato dalla consigliera Dina Sileo (Gm), l’organismo ha audito le presidenti dell’Associazione “Vivere Donna ONLUS”, Raffaella Catena e dell’Associazione “AGATA Contro il CANCRO”, Rosa Gentile, in merito alla pdl: “Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazione genetiche”, sulla quale ci saranno altre audizioni.
“La proposta di legge – ha sottolineato Sileo nel presentare la pdl – nasce dalle sollecitazioni delle Associazioni di volontariato che voglio ringraziare per il contributo fondamentale che svolgono nella lotta ai tumori, talvolta anche sostituendosi alle Istituzioni. Il codice di esenzione D99 è stato pensato per rispondere a specifiche necessità emerse negli ultimi anni e la sua introduzione rappresenta un impegno continuo nel fornire servizi centrati sul paziente. Il potere legislativo è in capo al Consiglio regionale, pertanto è opportuno esercitarlo affinché si possa migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ringrazio i colleghi commissari per aver sottoscritto la legge e per il contributo che porteranno alla discussione”.
Raffaella Catena di “Vivere donna ONLUS”, nel ringraziare il presidente Sileo per la disponibilità manifestata nel programmare l’audizione, ha evidenziato la filosofia che muove le azioni dell’Associazione: “fornire un supporto ai pazienti oncologici che ne hanno necessità e alle loro famiglie. Occorre ricordare che, quando viene data una diagnosi oncologica, a vivere problemi non è solo il paziente ma l’intera famiglia che si trova dinanzi ad un percorso difficile da intraprendere e percorrere”. Sottolineata l’esigenza di rendere il ‘Follow Up’ (la fase di sorveglianza clinico-strumentale) quanto più strutturato possibile con l’inclusione di prescrizione e contestuale prenotazione di visite ed esami diagnostici. “Un paziente oncologico ha altro a cui pensare rispetto a complicati iter burocratici da seguire per prenotare, nei tempi indicati dagli specialisti, i controlli necessari”. “Stiamo cercando di portare avanti una nostra battaglia, e su questo ci siamo sentiti anche con l’associazione AGATA, per far sì che la, chirurgia profilattica, in caso di mutazioni genetiche, sia una regola e non un’eccezione. Non dobbiamo aspettare, ahimè, che la patologia si manifesti per poter fare questo intervento. Evitiamo di portare fuori regione i soldi. Stiamo ricevendo tante segnalazioni negative al riguardo”.
Rosa Gentile dell’ ‘Associazione Agata contro il cancro’ ha evidenziato come la discussione della tematica in Commissione rappresenti “un giorno importante. Questa Pdl arriva in un momento in cui le richieste dei pazienti sono aumentate, soprattutto per quanto riguarda i casi dei tumori al seno anche per gli uomini e il tumore al colone retto. Nella rete oncologica abbiamo la presenza di un oncologo, il dottor Raffaele Ardito. Abbiamo consegnato alla rete oncologica un nostro documento dove vengono rappresentate le casistiche e le necessità rispetto alle mutazioni e al percorso. Tra queste, c’è la priorità di strutturare in maniera più puntuale gli screening e avere tempi certi e celeri. I nostri referenti principali devono essere le Istituzioni che devono lavorare in stretta sinergia con le Associazioni. È importante stabilire un programma degli interventi e definire come strutturarli. Le famiglie hanno la necessità di essere accompagnate in quello che è un percorso molto difficile. Chiediamo l’interessamento della Regione affinché inserisca come pratica, per le donne mutate, la mastectomia o l’isterectomia”.
Successivamente hanno preso la parola i consiglieri Vizziello, Bellettieri, Trerotola e Perrino. Tutti hanno riconosciuto la valenza della prevenzione e la necessità di snellire e facilitare gli accessi ai controlli successivi all’insorgere della patologia, creando percorsi virtuosi e di rete anche per quanto riguarda il reperimento dei farmaci. Durante la discussione è stata ricordata la mozione, a firma di Vizziello, in materia di supporto e prevenzione delle patologie oncologiche: “Si sono persi due anni, da qui – ha sottolineato Vizziello – l’amarezza politica, ma l’attenzione deve rimanere alta. Occorre fare rete ed evitare l’emigrazione sanitaria. Richiamata da Perrino anche l’attenzione dedicata allo screening per esposti all’amianto. “Un buon percorso di prevenzione, rallentato drasticamente dopo il Covid e che andrebbe ripristinato”. Il presidente Sileo ha annunciato la possibilità di audire in Commissione l’assessore ai Trasporti, Merra, per istituire un servizio dedicato ai pazienti oncologici nelle fasi di accompagnamento nelle strutture sanitarie.
Successivamente il consigliere Bellettieri ha illustrato la pdl a sua firma “Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza”. “La proposta di legge – viene precisato nella relazione di accompagnamento – si innesta nel fenomeno, quello della violenza di genere, che trova la sua radice nella Convenzione di Istanbul, adottata l’11 maggio 2011 e ratificata dall’Italia con legge 27 giugno 2013, n. 77, la quale rappresenta il primo strumento che offre un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. Il reddito di libertà previsto – stabilisce la pdl – è rivolto alle donne che hanno subìto violenza, sole o con figli minori ed intende accompagnarle nel percorso di autonomia e sostenere i figli minori attraverso il coinvolgimento dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza che le hanno prese in carico, i quali dovranno occuparsi di costruire progetti personalizzati con priorità alle donne con figli minori o in condizioni di svantaggio. Il supporto continua anche quando è necessario lo spostamento in altre città per sfuggire alla condizione di violenza e, ancora, per dare alle vittime la possibilità di intraprendere un nuovo percorso lavorativo”. Bellettieri ha richiamato l’attenzione della politica su una vera e propria necessità: “Prevedere una normativa più punitiva, con pene certe per tutelare le donne che rappresentano il cuore pulsante di ogni comunità”.
Sull’argomento è intervenuto Cifarelli il quale ha ricordato una sua precedente proposta di legge. “Una pdl di respiro più ampio la mia – ha affermato il capogruppo del Pd – che potrebbe in un percorso di coordinamento con la pdl di Bellettieri, diventare un unico strumento legislativo a tutela delle donne vittime di violenza”. Da parte della Sileo l’impegno di esaminare le due pdl durante una prossima seduta della Commissione, evitando sovrapposizioni, con l’intento di votare in Aula entro la fine di novembre prossimo..