Il Magna Grecia Agriexpo a Marconia accende i riflettori sul ruolo storico e culturale dell’agroalimentare lucano.
A Marconia la prima edizione del Magna Grecia Agriexpo accende i riflettori sul ruolo storico e culturale del cibo e dell’agroalimentare lucano a sostegno della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2026 dei Comuni della Magna Grecia. In un clima di festa la ProLoco, con la collaborazione della sede locale della CIA, di Slow Food Magna Grecia, Slow Food Matera, Tavolo Verde e altri ha dato vita al primo evento fieristico dedicato all’agroalimentare in chiave culturale. I visitatori hanno avuto la possibilità di degustare i prodotti, conoscere i produttori e seguire momenti tematici dedicati alla storia del cibo in Magna Grecia. “E’ noto che una delle cause principali della colonizzazione greca dell’area geografica situata nella penisola italiana meridionale, a partire dall’VIII secolo a.C., fu il reperimento di terre fertili che scarseggiavano nell’Ellade – dichiarano gli organizzatori – La grande diffusione dei culti agrari come quelli di Demetra e Kore, di Atena e Dioniso, inoltre, confermano l’importanza dell’agricoltura ed in particolare della coltivazione del grano, dell’olivo e della vite. Vino ed olio, in effetti, sono i prodotti dell’antichità ai quali erano legati il nome ed il concetto di Magna Grecia. Italìa o Enòtria (da oinos, vino) era denominata la zona a sud di Metaponto, considerata dai Greci terra eccellente per la produzione del vino. Da non trascurare ancora le Tavole di Eraclea, fonti epigrafiche essenziali per la ricostruzione del paesaggio agrario magno greco. Parlare di una candidatura della Magna Grecia a Capitale Italiana della Cultura significa sicuramente dare valore all’agroalimentare guardando il passato, vivendo le criticità del presente, proiettandosi verso il futuro in quella che ancora oggi possiamo definire la food valley della Basilicata”. Appuntamento al 2024 con la seconda edizione, che sarà arricchita con nuovi eventi e maggiori spazi espositivi.