“Il decreto Sud del governo Meloni è un nuovo scippo alla Basilicata e al Mezzogiorno, dove già le tensioni sociali sono forti e che, con questo andazzo, rischiano di implodere e non solo al Sud ma in tutto il Paese”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito. “L’istituzione di un’unica Zes per tutto il Mezzogiorno – prosegue – cancella con un colpo di spugna le specificità dei territori e quanto si è fatto in questo momento. La centralizzazione presso la presidenza del Consiglio di risorse e assegnazioni toglie autonomia e ruolo alle Regioni e ai Comuni aprendo alla discrezionalità. Centralizzazione che sta caratterizzando anche la distribuzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione e quelle per le aree interne: tutto è appannaggio di Palazzo Chigi che toglie così ogni spazio di iniziativa e azione ai territori. Il rischio è che con la semplificazione alcune regioni restino senza i progetti previsti”. Per Esposito”quest’ultima misura, insieme alla cancellazione del reddito di cittadinanza, l’autonomia differenziata e allo scippo dei fondi del Pnrr dirottati al Nord, con il benestare del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, mettono a rischio l’intero Paese, acuendo il gap esistente. Non resteremo a guardare mentre questo governo ridisegna l’Italia, minandone l’unità. Insieme alle altre regioni del Mezzogiorno come Cgil porteremo le nostre istanze alla mobilitazione nazionale del 7 ottobre, organizzata da sindacato e associazioni”.
Set 08