Petizione per la rapida approvazione della Proposta di Legge n. 1275 per l’istituzione anche in Italia del salario minimo. I Verdi raccolgono oltre duecento firme al ritmo di una firma ogni due minuti. Di seguito la nota integrale.
Si è svolta a Matera, in Piazza Vittorio Veneto nella giornata di domenica 10 settembre la raccolta firme organizzata in Città dai Verdi materani per contribuire alla petizione nazionale rivolta alla Camera dei Deputati finalizzata alla rapida approvazione della Proposta di Legge n. 1275 per l’istituzione anche in Italia del salario minimo.
Soddisfazione viene espressa dal consigliere comunale Mario Montemurro. “Abbiamo raccolto insieme ai nostri iscritti e simpatizzanti, che ringrazio, oltre 200 firme con un ritmo di una firma ogni due minuti – afferma – segno evidente che esiste ancora forte nella gente la voglia di partecipazione alla vita pubblica. Il centro sinistra deve ripartire dalle piazze se intende riconciliarsi con oltre un terzo del Paese che ha sistematicamente smesso di andare a votare”.
La proposta di Legge è stata firmata unitariamente, oltre che dai parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra, dal Partito Democratico, Azione, Movimento 5 Stelle e Più Europa.
Nell’Unione Europea, 21 Paesi su 27 hanno una legge sul salario minimo. L’Italia ancora no. Secondo la portavoce cittadina di Europa Verde Lucia Summa una legge sul salario minimo è oggi ancora più urgente in quanto il potere d’acquisto dei lavoratori italiani, tra l’immobilità forzata del Covid-19 e l’altissima inflazione energetica seguita all’invasione russa dell’Ucraina, ha subito pesantissimi attacchi aggiungendo che “basti pensare che proprio per la mancanza in Italia di una legge che regoli il salario minimo, alla fine del 2022 – a causa di una contrattazione collettiva non condotta con autorevolezza da sigle sindacali ed associative minori, i salari reali in Italia sono calati del 7,5% rispetto al periodo precedente la pandemia, contro una media Ocse del 2,2%”.
Pieno di amarezza, ma anche di determinazione, il commento di Marina Bianchi, Portavoce regionale dei GEV (Giovani Europeisti Verdi) secondo cui “il fatto che numerosi giovani (e non) si siano avvicinati per firmare rappresenta un dato preciso: in Italia il lavoro continua ad essere sottopagato ed è quindi urgente introdurre un salario minimo. Ognuno di loro, firmando, ha raccontato un pezzo della propria storia lavorativa, sempre dannatamente triste”.
Non sono mancate occasioni di confronto sul tema con cittadini materani ma anche tanti turisti, persino stranieri. Uno di essi, di nazionalità spagnola, si è avvicinato al banchetto e, tra l’esterrefatto e l’incredulo, ha chiesto se davvero l’Italia (in Spagna esiste da oltre cinquanta anni) fosse ancora priva di una legge che normi il salario minimo.
“L’idea che esista una cospicua fetta di lavoratori che restano nella povertà è allucinante oltre che profondamente ingiusto. Una mobilitazione, quella dei Verdi materani – conclude il coordinatore regionale Giuseppe Digilio – che va oltre le battaglie ambientali abbracciando pienamente anche quelle sociali e del lavoro. Un impegno sulla giustizia ambientale e giustizia sociale che riempie di orgoglio anche chi, come il nostro Michele Olivieri, il partito contribuì direttamente a farlo nascere nel lontano 1986”.