L’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza rafforza i percorsi multidisciplinari che impegnano chirurghi, anestesisti, oncologi, radiologi e patologi in attività volte a realizzare interventi sempre meno invasivi e assicurare al paziente un rapido recupero. E’ il commento soddisfatto del direttore generale dell’Aor San Carlo di Potenza Giuseppe Spera che, guardando all’attività della Chirurgia generale e d’urgenza dell’ospedale San Carlo di Potenza, afferma quanto sia decisiva la chirurgia robotica per assicurare “estrema precisione ed accuratezza del gesto chirurgico grazie all’utilizzo del Robot Da Vinci per asportare i tumori gastrointestinali e ottimizzare la presa in carico del paziente. Il traguardo raggiunto mediante l’associazione fra chirurgia robotica e protocollo ‘Eras’ (Enahnced recovery after surgery) è frutto dell’adozione e del consolidamento di una serie di metodologie basate su modelli e protocolli internazionali, che hanno permesso all’ospedale San Carlo di portare la durata media della degenza postoperatoria a soli tre giorni a fronte di una media nazionale di sette. Inoltre -conclude il direttore Spera- dopo un mese circa dalla pubblicazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale sul protocollo Eras da parte del dottor Giovanni Del Vecchio e del dottor Giuseppe Dinatale, coadiuvati dagli anestesisti dottor Libero Mileti e dottoressa Giuseppina Opramolla è stato possibile ottimizzare la fase pre, intra e post operatoria mettendo in campo tutte quelle attività preliminari che permettono al paziente di affrontare lo stress della chirurgia e dell’anestesia in maniera più agevole e meno traumatica, velocizzando i tempi di ripresa”.
Alla base di tutto c’è un grandissimo lavoro di squadra fra tutto il personale medico e infermieristico, sostenuta costantemente dalla direzione dell’Azienda ospedaliera.
Nell’ambito di queste attività vanno segnalati due interventi eseguiti dal dottor Giovanni Del Vecchio, responsabile della Chirurgia d’urgenza del nosocomio potentino, con la tecnica robotica di asportazione di voluminosi tumori del retto, in precedenza chemio e radiotrattati, in due pazienti rispettivamente di 54 e di 68 anni. “Gli interventi robotici -spiega il dottor Del Vecchio- sono durati circa tre ore e i pazienti nella stessa giornata hanno iniziato a mobilizzarsi e ad alimentarsi. L’utilizzo del robot permette una migliore attività chirurgica soprattutto in ambito oncologico. Il chirurgo riesce ad essere più conservativo, salvaguardando maggiormente i tessuti e gli organi non interessati dalla patologia, nonché più preciso nelle fasi ricostruttive. Grazie al protocollo Eras, a soli tre giorni dall’intervento -conclude Del Vecchio- i pazienti sono stati dimessi per ritornare alle normali attività quotidiane della vita”.
L’assessore regionale alla Salute e politiche della persona, Francesco Fanelli, ha sottolineato quanto “l’innovazione tecnologica in medicina possa contribuire al miglioramento quantitativo e qualitativo delle cure offerte ai pazienti. Siamo focalizzati sul nostro obiettivo, ovvero la realizzazione di standard di cura elevati raggiungibili attraverso maggiori investimenti relativi all’ammodernamento delle strutture, dei macchinari e attraverso procedure di reclutamento del personale ancora in corso di svolgimento presso le quattro aziende del territorio”.