Dopo il leggero calo delle vendite (-2,5%) registrato a luglio, nello scorso mese di agosto l’andamento delle vendite estive in saldo è migliorato pur restando leggermente in terreno negativo rispetto all’anno scorso (-1,7%), in linea con le previsioni di un anno piuttosto difficile per gli incrementi dei costi e del denaro dovuti all’impennata dell’inflazione. Il 58% degli imprenditori, secondo le rilevazioni di Federmodaitalia-Confcommercio ha comunque registrato un valore delle vendite in saldo stabile (24%) o positivo (34%), a fronte di un 42% che ha registrato un calo.
“La stagione si è chiusa con un saldo stabile – sia pure a macchia di leopardo in provincia di Potenza – degli acquisti e degli affari per i consumatori grazie alle numerose iniziative a conclusione dei saldi in diverse località e al ritorno dei clienti e dei turisti nei nostri negozi. Nella nostra provincia – sottolinea Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio – la presenza più limitata rispetto ad altre aree del Paese di turisti italiani e stranieri ha avuto effetti minori sullo shopping di qualità. E’ stata una delle stagioni di saldi estivi più difficile e complicata di sempre: prima abbiamo dovuto rincorrere la Regione per la data di avvio e poi i clienti per le condizioni meteo bizzarre di luglio. Comunque iniziative promozionali e il successo dell’evento Pretoria Pz.4 con le mini sfilate di moda nel centro storico di Potenza ci incoraggiano a rafforzare il rapporto tradizionale di fiducia e consulenza con la clientela e a proseguire la nostra campagna “Acquista nel negozio di vicinato”. Pur consapevoli della situazione economica delle famiglie ci prepariamo alle vendite per l’autunno-inverno con un atteggiamento positivo”.
“Dopo le vacanze – afferma il Presiednte Federmoda Giulio Felloni – si ritorna alla vita quotidiana, con le famiglie impegnate con il lavoro e la scuola e il mondo delle imprese di moda con le fiere e la fashion week milanese investendo sulle rinnovate tendenze del mercato tra stile, ricerca, innovazione e sostenibilità. I commercianti sono pronti con grande entusiasmo ad allestire le nuove vetrine con colori, modelli e capi di qualità che contribuiscono alla vivacità e alla vitalità dei nostri centri storici, delle vie commerciali e delle periferie delle città e dei piccoli paesi. Il momento impone delle riflessioni di filiera perché i rialzi di listino e il mantenimento dei budget dettati dall’industria della moda potrebbero non essere più economicamente sostenibili dai commercianti e dagli stessi consumatori, alle prese con i rincari generalizzati e gli effetti dell’inflazione. Fino ad oggi, noi commercianti abbiamo contenuto gli aumenti dei listini cercando di non scaricare tutti i costi sui consumatori, ma sarà importante dedicare tempo ed attenzione ai rapporti di filiera, come abbiamo sottolineato al ministro Adolfo Urso al Tavolo della Moda ad inizio agosto chiedendo anche una misura per ridurre il costo delle locazioni commerciali, un’Iva agevolata sui prodotti di moda Made in Italy e un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili”.