Indotto Stellantis, incontro Fiom Cgil e azienda Lear. Calamita: “Confermate le commesse per la produzione dei nuovi quattro modelli. Intanto in Stellantis continuano gli incentivi all’esodo, tutto ciò è incoerente”. Di seguito la nota integrale.
Si è tenuto in Confindustria un incontro sindacale con la direzione dell’azienda Lear, indotto Stellantis di Melfi, richiesto dalle organizzazioni sindacali per conoscere l’andamento produttivo e occupazionale del sito di Melfi. L’azienda ha confermato le commesse dei quattro modelli elettrici che Stellantis produrrà, vincendo le gare gli appalto. Inoltre sta procedendo a una ulteriore gara rispetto al probabile quinto modello anche se a oggi non si hanno notizie certe a riguardo. La Fiom ha chiesto di approfondire la discussione con l’azienda per conoscere l’impatto occupazionale in virtù delle nuove produzioni.
“Abbiamo sostenuto la necessità di avere un’organizzazione del lavoro che valorizzi il ruolo importante dei lavoratori, garantendo una giusta premialità che recuperi le perdite per l’utilizzo della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà che stanno mettendo in seria crisi i lavoratori e le loro famiglie. L’azienda ha dichiarato di voler procedere con un percorso di incentivo all’esodo per i lavoratori dipendenti che vorranno uscire dallo stabilimento. Come Fiom abbiamo pertanto chiesto di conoscere i numeri dei lavoratori dipendenti coinvolti e che questi siano condivisi con il sindacato per verificare se effettivamente ci siano le condizioni tali che giustifichino i suddetti incentivi, rivendicando l’importanza di mantenere l’occupazione dell’area industriale di Melfi. È fondamentale investire sul futuro degli stabilimenti della componentistica e la procedura dell’incentivo all’esodo non può essere usata per ridurre la produttività. Non si possono annunciare tavoli istituzionali per rivendicare l’occupazione e poi procedere nella riduzione così come sta avvenendo nello stabilimento più grande d’Europa. Crediamo che oggi si possa investire realmente nella transizione attraverso nuovi strumenti che accompagnino i lavoratori e le imprese in questa fase di trasformazione. L’industria dell’automobile in Basilicata va tutelata in quanto settore trainante dell’economia lucana. Ribadiamo che la Fiom Cgil non firmerà mai accordi che mettono a rischio i lavoratori e l’occupazione”.