Poggia sulle solide basi del passato ma è proiettato verso un futuro improntato alla pianificazione delle attività e a una maggiore collegialità interna: è il nuovo corso dell’associazione di Protezione civile Gruppo Lucano –sezione di Potenza.
Un nuovo corso espresso dal presidente Giuseppe Dapoto che ha presieduto l’assemblea nella Centro operativo comunale di via Nazario Sauro a cui hanno partecipato diciotto persone, fra soci con diritto di voto e altri senza.
Dopo le operazioni iniziali di rito si è proceduto con la ratifica della nomina del presidente Dapoto e l’elezione del vicepresidente (Angelo De Carlo), del consigliere segretario (Deborah Pace) e dei consiglieri Noemi Pace e Donato Pafundi.
Ratifica ed elezioni sono state decise all’unanimità. Anche fra chi non aveva diritto al voto c’è stato unanime consenso sulle candidature.
Approvato dall’assemblea anche il tesseramento di dieci nuovi soci dell’associazione.
Pafundi ha spiegato in maniera precisa la differenza fra la Protezione civile istituzionale e quella formata da volontari riuniti in associazione. Ha ricordato che il Gruppo Lucano estende la sua competenza oramai su tre regioni (l’intera Basilicata, la provincia di Salerno in Campania e quella di Cosenza in Calabria), unica associazione del settore nel Sud Italia iscritta al Registro unico nazionale. Conta 130 sedi e circa 7.000 volontari.
I prossimi mesi saranno densi di attività, fra presentazioni di riviste, assistenza ad attività che prevedono grande affluenza di pubblico, iniziative di vario tipo, acquisto di nuovi mezzi ma soprattutto una generale riorganizzazione interna.
Il presidente Dapoto illustra le linee politichee programmatiche dell’associazione: emerge un desiderio di discontinuità con la gestione precedente e soprattutto un allargamento, sia delle competenze che delle responsabilità, a tutti i soci. Una maggiore collegialità nella conduzione del Gruppo Lucano – sezione di Potenza e una più diffusa attribuzione di incarichi.
C’è, forte, la volontà di una pianificazione annuale sia in termini di formazione che di addestramento. Proprio su questo concetto – pianificazione, dunque capacità di programmare il futuro con lungimiranza e cura – vuole scommettere il nuovo direttivo.
Il presidente si è assunto anche l’onere di analizzare a fondo lo Statuto per immaginare modifiche funzionali a una maggiore incisività, nonché l’impegno a progettare la redazione di un regolamento che sappia rendere operative ed efficaci le novità.