“Semplificazione in materia di certificazioni sanitarie a tutela della salute in ambito scolastico”. E’ il titolo del disegno di legge approvato dalla Giunta regionale su proposta del vicepresidente e assessore alla Salute e politiche della persona, Francesco Fanelli.
L’articolo 1 del Ddl stabilisce, in particolare, “l’abolizione dell’obbligo di presentazione di certificazione medica per assenza scolastica da più di cinque giorni” in tutto il territorio della regione Basilicata, di cui all’articolo 42 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518.
L’obbligo di presentazione di certificazione permane nei seguenti casi: i certificati siano richiesti da misure di profilassi previste a livello nazionale o locale per esigenze di sanità pubblica; i soggetti richiedenti siano tenuti alla presentazione delle certificazioni stesse in altre regioni.
L’obiettivo ce attraverso il disegno di legge la Direzione Salute e politiche della persona della Regione Basilicata intende raggiungere – spiega Fanelli – è di recepire, in primo luogo, le osservazioni contenute nel documento conclusivo licenziato il 19 febbraio 2006 dal gruppo di lavoro costituito con decreto del Ministro della salute 13 ottobre 2004 per la semplificazione delle procedure relativamente alle autorizzazioni, certificazioni ed idoneità sanitarie che, tra l’altro, affermano: “La presenza all’interno della normativa statale di norme e regolamenti stratificatesi nel tempo, da cui derivano procedure, come certificazioni o autorizzazioni, prive di documentata efficacia, genera un uso non ottimale delle risorse, una perdita di credibilità del sistema di prevenzione, oltre a una mancanza di impatto sui problemi di salute”, e che “questa certificazione comporta un onere notevole per la famiglia e una scarsa utilità in quanto le malattie infettive sono spesso contagiose in fase di incubazione, ma raramente quando il soggetto è convalescente”.
“Pertanto, ad oggi, – sottolinea Fanelli – la comunità scientifica afferma che l’abolizione del certificato medico dopo i cinque giorni di malattia non provoca alcuna riduzione della “sicurezza sociale” e ciò per due ordini di ragioni: in caso di malattie infettive, il pediatra di libera scelta è tenuto alla relativa comunicazione ai competenti uffici sanitari; in caso di malattie più comuni, trascorsi i cinque giorni di assenza, spetta ai genitori valutare, con buon senso, lo stato di salute ma, appunto, senza alcun nocumento per la collettività. Inoltre, grazie poi agli elevati tassi di coperture vaccinali esistenti per le maggiori patologie infettive, per talune superiori al 90% e per altre prossimi a tali valori, anche i soggetti non vaccinati godono di un’immunoprotezione di gruppo (la cosiddetta herd immunity)”.
“La Regione Basilicata – conclude il vicepresidente della Giunta regionale Fanelli – nell’esercizio della propria potestà legislativa concorrente in materia di tutela della salute in base all’art. 117 della Costituzione, e sulla scia di moltissime altre Regioni, intende perseguire l’obiettivo della semplificazione amministrativa in materia igienico-sanitaria abolendo l’obbligo di presentare certificati medici ormai ritenuti obsoleti”.