Un incontro con il Comune di Potenza e con le Aziende che gestiscono il servizio di assistenza scolastica all’autonomia e alla comunicazione non sono riusciti ad allontanare le fosche nubi che si addensano anche in questo inizio di anno scolastico su un importante e imprescindibile servizio rivolto agli alunni disabili frequentanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie del capoluogo.
A fronte di un aumento della domanda, non si è intervenuti a un incremento del fondo, con conseguenti problemi relativi alla carenza di ore, una riduzione oraria e un conseguente impoverimento del servizio offerto.
L’Amministrazione comunale di Potenza nella giornata odierna ha preso un impegno ad una immediata informativa verso le parti sindacali circa sulla possibilità di vedersi assegnate ulteriori risorse ai fini del potenziamento del servizio. Ma ad oggi non c’è nulla di concreto.
Una situazione a dir poco complessa, che si inserisce in un quadro non solo locale, ma anche nazionale difficile, con lavoratrici e lavoratori occupati all’interno di appalti pubblici gestiti quasi esclusivamente dalle cooperative sociali, la cui condizione lavorativa è estremamente precaria, anche per coloro che hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Parliamo di professionisti che hanno contratti a tempo parziale ciclico (lavorano 9 mesi l’anno) ma non hanno né una stabilità oraria, né retributiva. La loro presenza nelle scuole è soggetta alle variabili determinate dalla presenza degli alunni con disabilità nel corso dell’anno scolastico, oltre al fatto che durante i periodi di chiusura scolastica il personale resta a casa senza retribuzione. A tale instabilità si aggiungono le retribuzione basse e la frammentazione dei luoghi dove il personale svolge l’attività lavorativa. Eppure questa figura è determinante all’interno delle scuole perché si occupa sia degli aspetti educativi che assistenziali degli alunni disabili inseriti nelle classi.
Nella giornata odierna in tutta Italia si sono svolti presidio del personale dell’inclusione scolastica insieme alla FP CGIL e alla Filcams Cgil, con svariate iniziative territoriali che si inseriscono nell’ambito della mobilitazione nazionale per rivendicare un lavoro stabile, una retribuzione adeguata e la valorizzazione delle professionalità degli educatori e degli operatori che lavorano in questo ambito scolastico di ogni ordine e grado. Le lavoratrici e i lavoratori dell’inclusione scolastica sono dei lavoratori che rivendicano il giusto riconoscimento della loro professionalità, acquisita mediante il titolo di laurea di educatore professionale e con l’esperienza maturata nel corso degli anni.
Con le mobilitazioni in atto la FP CGIL e la Filcams Cgil intendono sostenere questo personale e accendere un faro sulla loro condizione lavorativa, sulla carenza dei fondi per la gestione del servizio, nonché sui disegni di legge presentati nelle commissioni delle camere parlamentari per ottenere l’internalizzazione di tutto il personale operante nelle scuole, assicurandone finalmente la corretta contrattualizzazione e il giusto inquadramento professionale. Il raggiungimento di questo obbiettivo permetterebbe la vera integrazione dell’educatore nelle scuole, con il diritto a partecipare ai consigli di classe, per non essere più percepito come un soggetto esterno; porterebbe a un ulteriore beneficio per l’inclusione dei disabili nell’attività didattica; darebbe una risposta alla condizione del personale stabilizzando la loro posizione contrattuale.
La Fp Cgil, la Filcams Cgil e il personale dell’inclusione scolastica chiedono con forza alla Regione Basilicata l’incremento del fondo e al governo nazionale l’approvazione e il finanziamento adeguato dei provvedimenti legislativi finalizzati all’assunzione all’interno della Pubblica Amministrazione di queste importanti, e per troppo tempo sottovalutate, figure professionali.