Ecografia gastroenterologica, parte 3^. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 108° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
L’ecografia viene anche utilizzata in una tecnica mista, che, per alcune patologie fornisce risultati migliori anche di altre indagini radiologiche avanzate come la TC con mezzo di contrasto o la Risonanza Magnetica, tale metodica viene definita Ecoendoscopia, o EUS (Endoscopic UltraSonography). Questa consiste in un endoscopio che veicola alla sua estremità una minisonda ecografica; l’endoscopio viene utilizzato per raggiungere la supposta sede della lesione, come per una normale endoscopia, arrivati nella sede da studiare viene appoggiata la sua estremità con la sonda ecografica che emette ultrasuoni che vengono registrati su un monitor ed è così possibile evidenziare ecograficamente lesioni che altrimenti, con le altre metodiche, non si sarebbero mai visualizzate in modo così preciso. Attraverso l’endoscopio è anche possibile indirizzare, sempre sotto guida ecografica, un ago per l’aspirazione di cellule che ci permetteranno di fare una diagnosi citologica di una formazione che altrimenti non sapremmo mai se è benigna o maligna.
Purtroppo tale metodica è molto difficile da eseguire ed è necessaria una notevole esperienza, per cui è affidabile solo nei centri gastroenterologici di terzo livello, quelli di eccellenza che hanno grande esperienza sia ecografica che endoscopica diagnostica ed interventistica e non sono molti in Italia quelli che hanno tali requisiti, inoltre è necessario eseguire un elevato numero di EUS all’anno perché il medico operatore possa acquisire l’abilità necessaria affinchè questo esame possa ritenersi affidabile.Perché un gastroenterologo possa imparare questa tecnica è necessario che ne abbia viste eseguire almeno 150 da un operatore esperto e perché possa iniziare ad eseguirle personalmente è necessario che le prime 100 vengano eseguite sotto la guida di un maestro esperto, inoltre, perché possa mantenere l’abilità necessaria, ed incrementarla, è necessario che ne esegua almeno 150 all’anno.
L’ecoendoscopia ci permetterà di fare diagnosi in alcune lesioni di parete dell’esofago, dello stomaco, del duodeno o del colon che alla gastroscopia, o alla colonscopia si presentano solo come protuberanze ricoperte da mucosa normale, per cui le biopsie sarebbero negative, oppure di lesioni in prossimità della parete gastrica o del duodeno, come nel caso di patologie neoplastiche del pancreas o delle vie biliari, oppure anche di patologie benigne come i calcoli del coledoco che anche una Risonanza Magnetica non è riuscito a definire in modo preciso.
Infine l’ecoendoscopia può servire da guida per porre dei drenaggi per svuotare formazioni cistiche o cavità ascessuali nel fegato o nel cavo peritoneale.
Quanto ho descritto in questi capitoletti dedicati all’ecografia rappresentano solo una estrema sintesi dell’utilità e delle potenzialità dell’ecografia gastroenterologica, da cui ho volutamente escluso gli organi di competenza nefrologica, urologica, ginecologica, perché in questa sede siamo focalizzati solo sulle patologie dell’apparato digerente, del fegato, del pancreas e delle vie biliari, che rappresentano il range d’azione della gastroenterologia. Spero tuttavia di aver fornito almeno un’idea delle applicazioni dell’ecografia in gastroenterologia e delle sue potenzialità e della sua importanza per la diagnosi.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it