E’ il ruandese Jean Baptiste Simuteka a vincere la ventottesima edizione del Giro dei Due Sassi. Il podista africano in forza al Gruppo Sportivo Orecchiella Garfagnana ha preceduto con il tempo di 27’46” il keniano Mattew Rugut, tesserato con l’Atletica Toscana, che ha terminato il percorso in 27’51” mentre sul gradino più basso del podio è salito Zaid Issam, marocchino di nascita e materano d’adozione della Polisportiva Rocco Scotellaro: l’atleta ha chiuso la sua gara in 27’57”. Il primo lucano a conquistare il traguardo è stato Daniele Caruso: l’atleta del Club Atletico Potenza ha terminato la competizione al quinto posto in 28’30”, precedendo un altro nome di spicco della gara, Donato Becce. Nella competizione femminile si è imposta Erika Scolozzi della Don Milani Mottola, prima al traguardo con il tempo di 22’03”: Scolozzi ha preceduto Francesca Labianca, atleta della Nuova Atletica Acquaviva, che ha chiuso la corsa in 23’08”. Terzo posto per Rosa Luchena, punta di diamante del G.S. Due Sassi: la materana ha chiuso la gara in 23’52”. Con circa 38 gradi al momento dello start, sono stati circa trecento gli atleti che hanno sfidato la calura estiva per partecipare alla suggestiva corsa che coinvolge il centro storico e gli antichi rioni dei Sassi di Matera. Una corsa che quest’anno ha celebrato anche la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019. Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche il sindaco di Matera Salvatore Adduce e il presidente del Consiglio provinciale Aldo Chietera e in qualità di ospite d’onore l’ex corridore Giacomo Leone, vincitore nel 1996 della maratona di New York ed attuale consigliere nazionale FIDAL. Un giro, quello dei due Sassi, che si conferma tanto affascinante quanto duro nel percorso che si snoda all’interno degli antichi rioni materani e che anche in questa edizione, come già avvenuto lo scorso anno, è stato dedicato a Michele Ferrara, storico presidente del Comitato regionale della Fidal Basilicata.
Michele Capolupo
La fotogallery del Giro dei Due Sassi (si ringrazia Rocco Scotellaro Matera e Francesco Calia)