Con sentenza dell’11 settembre 2023 il Tribunale di Matera ha condannato un Istituto di credito al risarcimento danni in favore di una nota società edile materana, e per essa a beneficio della curatela fallimentare, nella misura di circa 5 milioni di euro.
La vicenda giudiziaria si origina e sviluppa negli anni 2014 e 2015 quando una Banca segnalava alla Centrale Rischi della Banca d’Italia la posizione di sofferenza, per circa 700.000,00 euro, di una nota Impresa locale operante nel settore edilizio. A cagione di tale segnalazione all’Impresa, che godeva di affidamenti bancari per circa 6.500.000,00 euro, veniva richiesto l’immediato rientro dei fidi e, ovviamente, la stessa non aveva più la possibilità di ricorrere al credito bancario, e doveva così rinunciare alla realizzazione di complessi edilizi in loco ed un villaggio turistico in Sardegna, oltre a svendere numerosi immobili.
Ciò nonostante, nell’anno 2017 il Tribunale di Matera dichiarava il fallimento della società che, tuttavia, a mezzo dello Studio Legale Ripoli, aveva radicato un giudizio risarcitorio nei confronti dell’Istituto bancario sostenendo l’illegittimità della segnalazione per inesistenza di ogni rapporto contrattuale.
Gli organi fallimentari autorizzavano la prosecuzione del giudizio e nell’anno 2021, il Tribunale di Matera, con sentenza parziale, dichiarava l’illegittimità della segnalazione della sofferenza in Centrale Rischi nominando un consulente tecnico di ufficio per la stima del danno subito dal sodalizio.
Il C.T.U. determinava il danno in complessivi euro 29.388.353,00. Con sentenza del 11 settembre 2023, il Tribunale di Matera ha condannato la banca al risarcimento dei danni subiti dalla società e per essa dalla massa dei creditori nella misura di euro 4.720.351,00 oltre interessi legali dal giorno della domanda al soddisfo, oltre spese e compensi di lite.