Zes, Ferrone (consigliere provinciale Potenza, PD): non abbiamo ascoltato nemmeno una parola sul futuro dell’area industriale di Tito. Di seguito la nota integrale.
“Dalla commissaria straordinaria di governo della Zes Ionica Interregionale Puglia Basilicata, Floriana Gallucci, in occasione delle iniziative dei giorni scorsi, non abbiamo ascoltato nemmeno una parola sul futuro dell’area industriale di Tito per capire nella Zes, che dal primo gennaio diventerà unica per tutto il Sud, quale ” rotta” è prevista verso lo sviluppo sostenibile del Sud”. Lo sostiene Carmine Ferrone (consigliere provinciale Potenza, Pd) che aggiunge: i numeri snocciolati nell’attività dell’ultimo anno sono imponenti – 42 istanze pervenute, 20 le autorizzazioni rilasciate ad oggi, 60 milioni di euro di investimenti di cui 47 milioni autorizzati o in corso di autorizzazione, incremento occupazionale di quasi 600 nuove unità lavorative – solo che a Tito e nel resto della provincia sono poche le richieste di localizzazione. Mentre a Taranto è stato annunciato per ottobre uno stabilimento con 100 nuovi occupati, noi siamo fermi all’annuncio, che risale ad aprile scorso, di un investimento nell’area di Tito Scalo nelle costruzioni e nella carpenteria metallica, per 10 milioni di euro e con 35 nuovi posti di lavoro. Per il ministro per il Sud e gli Affari Europei, Raffaele Fitto, sarebbe sufficiente allargare il perimetro della Zes dagli attuali 13 Comuni compresi nella Zes Jonica a tutti per risolvere i problemi di industrializzazione e nuova occupazione. Almeno noi – dice Ferrone – non crediamo nella “bacchetta magica” di Fitto e nei programmi della commissaria Gallucci anche perché si predica lo sviluppo sostenibile in un’area (Tito) che deve essere ancora bonificata. Per portare fabbriche e posti di lavoro al Sud ci vuole ben altro della propaganda di Governo e prima di tutto la valorizzazione della vocazione agricola lucana con aziende di trasformazione dei nostri prodotti”.