Con una lettera ufficiale indirizzata ai vertici della Regione Basilicata, ai sindaci dei Comuni dell’area, al presidente della Provincia di Matera, alle organizzazioni datoriali e produttive, il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha chiesto nei giorni scorsi la riapertura del Tavolo permanente per il rilancio e lo sviluppo della Valbasento. Un organismo di confronto, proposta e iniziativa per programmare il rilancio di un’area produttiva nevralgica, fermo ormai da anni, mentre la crisi economica morde cittadini e imprese lucane. «Un organismo -spiega Bennardi nella sua lettera- che già in passato ha visto fare squadra amministrazioni, associazioni di categoria e parti datoriali. Questo ci aiuterebbe ad affrontare le sfide del tempo presente, mettendo in atto una visione di sistema integrata mirata a coniugare i settori trainanti in cui poter meglio sviluppare l’economia territoriale, alle infrastrutture necessarie per attualizzare un’idea strategica del ruolo che il territorio della Provincia materana possa giocare nel Mezzogiorno, e soprattutto nell’istituenda Zona economica speciale unica (Zes), sulle vie del commercio mondiale legato alla portualità del Sud». Il sindaco rimarca le nuove e cruciali opportunità, che in questo momento storico sarebbero utili a rilanciare seriamente la Valle. Come l’incidenza concomitante di una serie di fattori congegnati per la Zes unica, quali il credito d’imposta per gli investimenti fino a un massimo di 100 milioni per impresa e la decontribuzione Sud per le imprese del Mezzogiorno, che assumono personale a tempo indeterminato. C’è l’opportunità della Zona franca urbana e di quella energetica, che partono da un principio considerato in questi giorni dalla Regione, ovvero la necessità di ridurre i costi per le imprese. Il Comune di Matera ci sta già lavorando con l’assessore alla Zes Angela Mazzone. «Tutte misure che, se non accompagnate da politiche industriali e d’investimento atte a mettere in circolo risorse -insiste Bennardi- potrebbero far emergere il rischio che aree interne deboli e svantaggiate, come quelle che connotano l’intero territorio lucano ancora carente sul piano infrastrutturale dei collegamenti, possano essere penalizzate rispetto a quelle dotate di collegamenti ed infrastrutture sicuramente più efficienti, in Puglia e Campania». Ma c’è anche la Zona franca doganale interclusa al centro intermodale di Ferrandina, con la concomitante realizzazione della Piattaforma logistica nell’ambito di un Sistema logistico intermodale integrato nell’area retrostante il porto di Taranto, e il completamento della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera senza prescindere il prolungamento del raccordo ferroviario verso la dorsale Adriatico-Jonica. «Una sfida che siamo chiamati a cogliere -conclude il sindaco di Matera- per cercare di invertire le sorti della nostra amata terra, in cui determinante diviene la partecipazione attiva al Tavolo degli assessori regionali alle Attività produttive ed all’Ambiente, ai quali chiedo di stabilire, e poi comunicare, la data della convocazione del Tavolo, nel perseguimento del bene comune e per iniziare a contrastare efficacemente fenomeni come povertà, disoccupazione, spopolamento e desertificazione, che annualmente lacerano sempre più l’intera regione».