In occasione dell’evento Sud Invest, che ha riunito a Benevento importanti figure istituzionali ed esperti del settore economico, il Capogruppo Lucano della Lega in Basilicata, Rocco Fuina, è intervenuto nel dibattito sull’estensione delle Zone Economiche Speciali (ZES) a tutto il Sud Italia, portando i saluti del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. L’iniziativa Sud Invest, promossa dall’Asi di Benevento e dalla FICEI (Federazione dei Consorzi Industriali), ha come obiettivo principale quello di stimolare e sollecitare le istituzioni e gli investitori a collaborare per costruire una cultura dell’innovazione e favorire lo sviluppo del territorio. Durante il suo intervento, il Consigliere Regionale Rocco Fuina, esperto della tematica perché già amministratore del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera e avendo precedentemente partecipato all’implementazione della ZES Jonica, ha posto l’attenzione su alcune criticità burocratiche che potrebbero rallentare l’esecuzione delle procedure necessarie per l’estensione delle ZES nell’intero Mezzogiorno e il gap infrastrutturale della Regione Basilicata.
In particolare afferma Fuina “Le Zone Economiche Speciali rappresentano un importante strumento di sviluppo economico e territoriale, e la prospettiva di creare una ZES unica per l’intero Mezzogiorno, a partire dal primo gennaio prossimo, è stata accolta con grande interesse. Tuttavia, è doveroso sottolineare la necessità di affrontare e risolvere le sfide burocratiche che potrebbero ostacolare il processo. La ZES SUD se ben gestita potrebbe costituire una leva fondamentale per lo sviluppo della degli investimenti in Regione, ma è essenziale semplificare i processi per la gestione delle autorizzazioni e le diverse pratiche con una regia coordinata. Questo renderebbe quindi la Basilicata e l’intero Sud Italia più attrattivi per le imprese che desiderano investire che non incontrerebbero intoppi o difficoltà. Altrimenti, si corre il rischio concreto di creare un grande attrattore di investimenti che potrebbe trasformarsi in un collo di bottiglia invece di un volano per lo sviluppo economico. Un’altra criticità che può incidere negativamente sul successo della ZES SUD per la Basilicata è l’assenza di infrastrutture viarie e ferroviare di collegamento con le zone industriali, oltre all’assenza di aeroporti e aree retroportuali. Necessitiamo da parte del Governo di una forte attenzione nei confronti dello sviluppo infrastrutturale della Regione”.
Sud, Cavallaro (Cisal): formazione decisiva per opportunità occupazionali
Benevento, 22 Sett. – “Occorre puntare sempre di più sulla formazione e sulle nuove competenze dei lavoratori, favorendo, altresì, la ricerca in sincronia col mondo universitario”. Lo ha detto il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, tra i relatori del Seminario nazionale dei Consorzi Industriali ‘Sud-Invest’ in corso a Benevento. “La formazione costituisce uno dei principali strumenti oggi a disposizione – ha sottolineato – per garantire opportunità occupazionali e crescita professionale e superare il fenomeno dello skill mismatch, ovvero il gap fra le competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dai candidati lavoratori. L’obiettivo comune – ha continuato – deve essere quello di rendere i sistemi di istruzione e formazione in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro, nonché di promuovere l’occupazione dei giovani e l’acquisizione di nuove e differenti competenze, soprattutto nelle aree più marginali del Paese. Se oggi in Italia stiamo vivendo una drammatica crisi, che per inciso è anche demografica, e rischia di avere ripercussioni tra qualche anno, ad esempio, anche sul sistema pensionistico, lo dobbiamo, in parte, pure a scelte come quelle di delocalizzare tante produzioni industriali, che in un effetto domino si ripercuotono sull’occupazione, sulla tenuta delle famiglie, rendendosi concause anche della crisi demografica. Per questo dobbiamo perseguire un vero e proprio piano strategico di re-industrializzazione del Paese, attraverso adeguate politiche fiscali e delle infrastrutture, soprattutto al Sud, dove se non si impianta una valida rete di viaria, ferroviaria e portuale è più che evidente che ogni progetto di investimento produttivo, legato o meno al reshoring, è destinato ad avere vita molto difficile”.
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