Antonella Pagano ha partecipato al Congresso Internazionale dei Critici Letterari a Târgu Neamt (Romania), Di seguito l’intervista alla poetessa materana,
Cos’ha portato della sua parola in Romania e cosa s’è portata dalla terra dei Monasteri in Italia?
Nella città di Târgu Neamț, in Romania, dal 7 al 10 settembre scorsi, si è celebrato il prestigioso congresso dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari il cui Bureau è presieduto dalla Prof.ssa Neria De Giovanni; prima donna ad essere stata eletta Presidente e prima volta che la presidenza -quasi sempre francese- l’ha avuta l’Italia; la De Giovanni, fra l’altro, è la massima esperta di Grazia Deledda – prima donna ad essere stata insignita del Premio Nobel. Sarda la Deledda e sarda la De Giovanni. Studiosi provenienti da molti Stati, come da tanti anni a questa parte, si sono seduti per confrontarsi a suon di critica letteraria. Italia, Stati Uniti, Spagna, Albania, Georgia, Romania si sono ritrovati a discettare sul tema prescelto per il Congresso del 2023:” Favola, storia, novelletta allegra, proverbi: fonti basilari per la creazione letteraria”. Tutto un universo di composizioni che narra dell’umanità e che l’umanità ha utilizzato da sempre per narrare se stessa. Il vasto territorio attorno a Târgu Neamț è punteggiato da Monasteri; la presenza monastica vanta 800 anni di storia e conta più di 1100 monache e monaci. Un’estesa area oltremodo affascinante e densa di storia intrecciata all’incenso e alle guglie svettanti e di cui si sa non molto e questo è un vero peccato poiché è l’ignorare a generare i pregiudizi, brutti intrinsecamente oltre che oscuranti e deformanti la realtà. E’ bello avere nella mia camera, in pregiata riproduzione, la preziosa pagina della Bibbia che Padre Benedetto del Monastero di Neamtu mi ha donato; il cadeau per tutti noi insieme alla benedizione con cui ha chiuso la deliziosa ospitalità nella sua casa, insieme al caffè ai dolcetti tipici, alla speciale grappa offerti intorno ad una tavola deliziosamente imbandita; regale nel lindore come le sue Parole; espressioni di una mistica illuminata e coltivata dinanzi alle immagini che popolano i luoghi sacri turbando felicemente l’anima e suscitando mille interrogativi. Arte greco-bizantina di raro pregio trova lì il castone più appropriato, parlo delle bellezze naturalistiche dentro cui i Monasteri sono situati, come magicamente calati dall’alto in tutta la loro divina perfezione. Porto con me la generosità con cui hanno ospitato tutti noi critici letterari internazionali, il prestigioso protocollo di ricevimento da parte delle istituzioni pubbliche, protocollo, attenzioni, empatia che sono indubbi segnali del fatto che: la letteratura, la parola letteraria è ancora oggi passepartout, bagaglio, chiave e valore inestimabile riconosciuto da tutti i popoli e da tutte le culture. E’ proprio la riconferma di ciò ad essere il più prezioso dono che mi sono portata, ma non solo perché poi c’è tutto l’inestimabile bagaglio di bellezze artistiche e naturalistiche. Il ricevimento si è tenuto nel Salone più istituzionalmente rappresentativo alla presenza del Sindaco, il Presidente della Provincia e il Prefetto. Con la Presidente Neria De Giovanni: il Prof. Stefan Damian dell’Università di Bages-Bolyai di Cluj-Napoca, vicepresidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, il Prof. Tudorel Radu, nel doppio ruolo di relatore e rappresentante del Paese ospitante. Tra i relatori il dott. Franco Idone, lo storico e giornalista Silvano Trevisani, il Prof. Cristian Livescu storico della letteratura, lo scrittore e storico della letteratura Lucian Strochi, il Prof. Angel Basanta dell’Università di Madrid, il Prof. Francisco Morales Lomas-Università di Malaga, il Prof. Andrea Guiati, la Prof.ssa Lucia Trombatore, scrittrice del Liceo Ginnasio di Ispica e Corrado Monaca, operatore culturale ispicese. Mentre La ringrazio per l’attenzione e per l’ospitalità, mi piace poter dichiarare di essere molto felice di portare il mio contributo alla storia della Critica Letteraria, ma ancora di più per portare la mia Lucania e la mia amatissima Matera -di anno in anno- in ogni nazione attenta alla Letteratura e a coloro che le dedicano molta parte della vita. Nota assai eloquente, simbolica e carica di significati politici e sociali è stata la presenza di Iuliana Schuller, Donna di speciale preparazione e grandi abilità pragmatiche: rumena e Assessore alle Politiche per l’immigrazione e alle Pari Opportunità del Comune di Ispica che ha voluto essere presente in solido anche con il Segretario Generale Giampiero Bella.
In grandi linee può parlarci del suo saggio, del suo contributo di pensiero?
Intanto è bene si sappia che i saggi si trovano nel volume già pubblicato dalla nazione ospitante, come accade ogni anno e per ogni congresso: :”Basmul, povestea, snoava si proverbul surse de baza in creatia literara” – Editata de Biblioteca Judeteana G.T. Kirileanu Neamt; riguardo al mio saggio ho inteso compiere e far compiere a tutti gli intervenuti, colleghi critici, accademici e autorità, un viaggio dentro la Novella, Novelletta e fino alla Short Story così come è fiorita nei territori meridionali della penisola italiana fino al popolo Sami della Lapponia, quindi ai favolelli francesi: “contes à rire en verses” e “Le Chevalier che faceva parlare gli idioti”. Ho inteso porgere tutta la briosa freschezza che percorre le novelle lucane, pugliesi e calabresi fino alle “Novelle Orientali” di Marguerite Yourcenar che seppe compiere il miracolo di far incontrare l’Asia con il Medio Oriente per raggiungere le “Novelle rusticane” del Verga narranti le crude problematiche attinenti al tema centrale de’ “la roba” con quella mentalità del possesso che condizionava pesantemente i rapporti sociali tra persone, in maniera così cogente da determinare finanche il valore della stessa vita umana. Continuare a viaggiare fino a raggiungere Nelson Mandela che raccolse le novelle di quasi tutto il continente africano con il preciso intento di presentare al mondo e far conoscere la magia che permea la realtà della sua adorata Africa; passare quindi ai racconti fantastici di Liao, 435 novelle scritte da Pu Songling e pubblicate per la prima volta nel 1740; e dalla Cina andare in Giappone con i Gesaku, i Kokkeibon, gli Uniyoburo e gli Ukiyodoko. La “Civiltà letteraria popolare” del pianeta che si è dunque sedimentata nell’immenso universo di composizioni che, oltre tutto, mostra l’universalità della letteratura e il non avere alcun confine. Naturalmente la premessa fondamentale è stata quella di rammentare i capisaldi, uno per tutti quello che l’Europa intera -dal Quattrocento in avanti- ha preso a modello il “Decameron” dell’Italiano Giovanni Boccaccio che, insieme a Dante e Petrarca, sono indiscutibilmente “le tre nobili corone”.