Domenico Montemurro, consigliere comunale NuovaMente Craco, in una nota traccia un bilancio dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Vincenzo Lacopeta a distanza di tre anni dal suo insediamento. Di seguito la nota integrale.
Craco dopo tre anni di amministrazione Lacopeta: un disastro politico, sociale e culturale.
La storia, e la vita, purtroppo non ammettono sconti. Tre anni fa offrimmo alla popolazione crachese la possibilità di voltare pagina, di coinvolgere i giovani nella gestione del comune, di rinnovare visione, di creare un ambiente culturale più adatto alle nuove generazioni. Siamo stati sonoramente bocciati dalla maggioranza.
Il 20 settembre 2023, tre anni dopo quelle elezioni, ci troviamo a fare i conti con un disastro annunciato: meno 29 residenti nel solo 2022 (parliamo del 5% della popolazione, quanto si potrà andare avanti così?); giovani che vanno via come il vento, senza alcuna intenzione di restare un giorno oltre il 30 agosto, considerato il nulla in cui sono stati costretti a vivere negli ultimi tre anni. Gli amici rimasti hanno rischiato la depressione e non vedono l’ora di cambiare vita e paese.
L’amministrazione Lacopeta ha bruciato la grande occasione del PNRR, sprecando soldi in maniera avventata ed inopportuna: 1 milione di euro per la strada comunale Craco – Ferrandina (granatedd), percorsa da 1/2 coltivatori al giorno, invece di dirottarli magari sulla ex 103, che attraversa Craco Sant’Angelo e che rischia di franare a ridosso delle abitazioni lì presenti.
Soldi sperperati come le 200.000 euro che saranno spese per adeguare una mensa scolastica inutilizzata da decenni, considerato che non si trovano aziende disposte a cucinare in loco per meno di 30 bambini e visto che presto, purtroppo, anche le nostre scuole dovranno chiudere per mancanza di alunni.
Soldi dilapidati come le compensazioni ambientali per il parco eolico, di cui 150.000 euro saranno impiegatiper il restauro della fontana del Centro museale di Craco Peschiera (un mausoleo mai entrato in funzione dal 1994) e 150.000 invece per l’illuminazione artistica di Craco vecchia. Fondi che dovevano essere spesi per l’efficientamento energetico e lo sviluppo sostenibile, che invece andranno ad aumentare i consumi del nostro ente.
Soldi sprecati al vento come le 200.000 € investite sulla strada comunale Petto Petrale, anche questa utilizzata da pochissimi cittadini!
Fondiutilizzati male come circa 150.000 € di pietra di Gorgoglione, con cui è stato ricoperto mezzo centro abitato, senza considerare però che si trattava di risorse per la sicurezza stradale, che sarebbe stato più opportuno spendere per il rifacimento di asfalto e marciapiedi, in condizioni pietose.
Soldi sprecaticome le centinaia di migliaia di euro di progettazione affidate in questi anni, molto spesso per opere che non saranno mai realizzate!
E tutti questi interventi, vantati come grandi traguardi, in cosa hanno migliorato la vita dei nostri concittadini? L’impressione della popolazione, purtroppo, è sempre la stessa, la stessa degli ultimi trent’ anni: la vecchia politica è prontissima ad aprire cantieri e a costruire opere e cattedrali nel deserto, senza che queste abbiano una minima utilità per la cittadinanza. La sensazione diffusa è che le opere si facciano esclusivamente per far girare i soldi e non per migliorare la vita di tutti.
Di questo passo, Craco avrà presto ciò che merita, uno spopolamento ormai allo stato terminale. Chissà, probabilmente l’amministrazione Lacopeta ed i suoi generali dietro le quinte saranno contenti esclusivamente quando rimarranno soli, in un borgo disabitato e senza alcuna prospettiva di futuro.
Eppure ricordate tutti i roboanti messaggi dal palco: ripopolamento, creazione di posti di lavoro, insediamenti produttivi nella zona P.I.P. , creazione di cooperative locali per la gestione di Craco vecchia …
Tre anni dopo, il nostro bellissimo centro storico è gestito da una cooperativa di Matera, con guide turistiche di fuori, con solo qualche persona del posto a stampare biglietti. La zona P.I.P continua ad essere un centro di raccolta rifiuti e non si vede traccia né di bandi per l’assegnazione dei lotti, né dei famosi investimenti del noto imprenditore Nicola Benedetto.Di migranti, nemmeno l’ombra, ed il trend demografico è ormai in caduta libera.
Se a questo aggiungiamo una gestione ridicola del territorio (con opere abusive che spuntano come funghi nel disinteresse generale), una delinquenza nuovamente dilagante, uno scarso controllo da parte dei vigili ormai trasformati in semplici impiegati amministrativi, una gestione pessima dei rifiuti e del verde pubblico, con parchi vandalizzati e mai ripristinati, sorge spontaneamente una domanda, e vorrei che fossero i cittadini a rispondere.
L’amministrazione Lacopetacui prodest? A chi giova questa mala gestio del nostro ente? Noi un’idea ce l’avremmo, ma dobbiamo tenercela per noi.