Il pancreas. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 109° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Il pancreas, insieme al fegato, faparte della gastroenterologia in quanto entrambi sono strettamente collegati alle funzioni dell’apparato digerente e, negli ultimi capitoli di questa trattazione, tratterò le patologie di questi due organi.
Il pancreas è stato l’ultimo degli organi addominali ad essere studiato ed è ancora, per alcuni versi, un organo misterioso.
Nel Talmud, testo sacro dell’ebraismo, secondo solo alla Bibbia e scritto tra il 200 a.C. e il 200 d.C., è riferito come il dito del fegato; Galeno, verso il 200 d.C.,dichiarò che il pancreas è un organo che serve per supportare e proteggere i vasi sanguigni; Vesalio lo considerava semplicemente una specie di cuscino per lo stomaco. Tutti completamente fuori strada!
Nella storia della medicina non si parla più di pancreas sino al 1642 quando Wirsung scoprì che questo organo aveva un apparato formato da numerosi tubicini di I, II,III ordine, sino a confluire in un dotto centrale principale che da egli prese il nome, il dotto di Wirsung; qualche anno più tardi scoprì che in questo sistema di tubi passa un liquido secreto dal tessuto pancreatico.
Ma l’azione del pancreas nel processo digestivo fu scoperta solo duecento anni più tardi da Eberle nel 1834, da Purkinje e Pappenheim nel 1836 e da Valentin nel 1844 che dimostrarono che la secrezione del pancreas riusciva a emulsionare i grassi e a sciogliere le proteine e gli zuccheri.
Nel 1876 Kuhne introdusse il termine enzima, cioè una sostanza che riesce a disgregare grassi, proteine e zuccheri e scoprì la tripsina, l’enzima che scompone le proteine nei suoi componenti elementari, gli aminoacidi. Il concetto di enzima comportò uno sforzo nella ricerca scientifica e ben presto si arrivò anche alla scoperta della lipasi, che scompone i grassi, e dell’amilasi, che scompone gli zuccheri. Alla fine dell’ottocento alcuni studenti, allievi del celebre Pavlov, Chepovalinkoff e Dolinsky, scoprirono che la stimolazione della secrezione pancreatica non avviene direttamente attraverso il cibo ma è mediata da ormoni che a loro volta agiscono sulle cellule delle cosiddette isole di Langerhans, che avevano preso il nome da chi le aveva scoperte nel 1869, che producono gli enzimi necessari alla digestione dei grassi, la lipasi, delle proteine, la tripsina, degli zuccheri, l’amilasi.
Anche l’anatomia del pancreas ha avuto una storia abbastanza recente, per la difficoltà ad isolare e rinvenire questo organo che è quasi nascosto tra il duodeno, lo stomaco, la milza, il rene sinistro e vicino al quale scorrono i vasi renali destri, la vena cava inferiore, la vena porta. E’ un organo soffice, allungato, appiattito, lungo tra i 12 e i 15 cm, che pesa tra i 70 e i 100 grammi, di colore giallastro e con superficie granuleggiante, è estremamente delicato e sensibile e per questo motivo è posto così profondamente nel cavo addominale con tutti gli altri organi attorno che lo proteggono. Ma un organo così piccolo e delicato produce sostanze micidiali, gli enzimi pancreatici, utili alla digestione degli alimenti, ma se vengono a contatto con i tessuti vicini sono capaci di aggredirli e provocarne la digestione e la distruzione.
Un cenno solo alla secrezione endocrina, cioè ormonale del pancreas. Tra le isole del Langerhans che secernono la lipasi, l’amilasi e la tripsina, la cosiddetta secrezione esocrina che viene riversata attraverso il dotto di Wirsung nell’intestino per la digestione del cibo, ci sono anche altre cellule dedicate alla secrezione di ormoni, tra cui l’insulina, e mediatori neuro-endocrini, di cui però non parlerò perché è materia non gastroenterologica, ma endocrinologica e diabetologica.
Le patologie del pancreas sono state descritte solo a fine ottocento ed è classica la descrizione della pancreatite acuta necrotico-emorragica che ne fa Fitz nel 1889. La chirurgia del pancreas inizia solo nel 1930 ed è tuttora in fase di studio.
Ci ho tenuto a fare questi cenni di anatomia e fisiologia perché solo conoscendo questi si riuscirà a capire perché si sviluppano le patologie del pancreas di cui parlerò nei prossimi capitoli.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it