Si è conclusa, nell’ ambito del progetto ARUPA, l’azione C1 per il ripristino e la recinzione dei muretti a secco, avviata a Matera nelle aree di Parco Masseria Radogna e di Masseria Pianelle, avviata lo scorso aprile.
L’azione è stata affidata con regolare procedura d’appalto dalla Provincia di Matera ad una ditta del territorio ed ha previsto circa 2.000 m lineari di muri, preesistenti o realizzati ex novo, utilizzando le modalità costruttive tradizionali ovvero posizionando manualmente una pietra sull’altra e limitando il più possibile l’uso di mezzi meccanici
Inoltre, è stata assicurata la presenza di un archeologo sul campo, durante lo svolgimento dei lavori, a seguito delle ricognizioni archeologiche preliminari e della redazione di una carta del rischio archeologico da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici della Basilicata.
I lavori sui muretti a secco si renderanno indispensabili in primo luogo per porre un ostacolo fisico alle attività di taglio di cui si parlava, anche evidenziando il confine tra i seminativi/pascoli e la fascia boscata prossima al torrente. Tale azione risulterà necessaria inoltre, per procedere alla difesa delle aree di piantumazione (az.C 3 prevista dal Progetto) con riferimento ovviamente alle aree ove la piantumazione avverrà in siti di più facile accesso, e per aumentare la disponibilità di siti idonei per la riproduzione di specie oggetto di conservazione quali Zamenis situla, Elaphe quatuorlineata, Testudo hermanni.
Strettamente connesse all’azione C1 risultano quelle appena partite, per la realizzazione di un Vivaio di ecotipi locali, in località Pianelle e del Centro Temporaneo di allevamento anfibi e rettili presso il Cea (Centro di educazione ambientale) del Comune di Montescaglioso.
Il vivaio forestale di ecotipi locali (Populus alba, Salix alba, Ulmus minor, Pyrus amygdaliformis), sarà atto a produrre piante che saranno successivamente utilizzate per gli interventi di piantumazione e di rinaturalizzazione previsti dal progetto.
Il vivaio sarà alimentato naturalmente da un pozzo corredato di idonea tubazione di irrigazione e la produzione delle piantine avverrà a partire da semi raccolti nelle aree boscate ancora presenti nel sito Gravine onde garantire la provenienza locale delle varietà autoctone.
Una volta dismesso, il sito sarà rinaturalizzato con le stesse varietà prodotte.
Sarà la Provincia di Matera, insieme agli Enti preposti, ad implementare le necessarie attività di vigilanza, per un maggior controllo del territorio anche dopo il termine del progetto al fine di garantire l’effettivo successo di lungo termine delle attività di ripristino dell’habitat.
L’intervento prevede la realizzazione in sito di 10 vasche all’aperto protette da una copertura in rete modello “zanzariera” contro eventuali predatori (ratti, corvidi), contribuendo così ad aumentarne la produttività nel numero di individui da utilizzare per le successive operazioni di restocking. Le vasche saranno realizzate secondo criteri naturalistici e di eco compatibilità e al termine del progetto saranno “naturalizzate” onde consentirne un inserimento come ulteriori biotopi nell’area progettuale con la rimozione delle strutture di difesa dall’accesso dei predatori.
Il Centro prevede, infine, la ristrutturazione di un adiacente locale dell’Ente Parco con la realizzazione di acquaterrari dotati di filtro UV, impianto di filtraggio biologico e illuminazione.
Le ovature e le larve verranno prelevate dal loro habitat e trasferite nelle strutture del centro (acquari, vasche e pozze recintate all’aperto) ove si svilupperanno in condizioni controllate.
Al termine delle operazioni sarà possibile effettuare in loco delle visite guidate per scolaresche ed appassionati.